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Quanto ci manca Bertolaso

Alluvioni, sotto accusa il governatore Burlando e il capo della Protezione Civile Gabrielli, che diceva: "Autoproteggetevi"

Giulio Bucchi
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Ora qualcuno dovrà rispondere. Dieci morti nell'alluvione che ha colpito Lunigiana e Cinque terre una settimana fa. Altre vittime, con bilancio ancora imprecisato, a Genova, dopo almeno 24 ore di allerta massima e ondata di maltempo più che annunciato. Qualcuno dovrà rispondere perché il pericolo di esondazione del torrente Bisagno, il più grande della città, era ampiamente da mettere in conto. Di sicuro sul banco degli imputati ci deve andare il governatore ligure Claudio Burlando, già sotto accusa per i disastri dello Spezzino dove la sicurezza sulla costruzione delle case in zone critiche era praticamente assente. Soltanto a luglio una delibera della Regione dava l'ok alla riduzione dei margini di distanza per edificare a fianco dei torrenti. Uomo di Prodi - Ma viene chiamata in causa anche la Protezione civile. Non i volontari, prontissimi a correre in soccorso dei liguri anche a costo della vita. Ma la gestione dell'intera macchina. Che da poco meno di un anno (si è insidiato il 13 novembre 2010) spetta a Franco Gabrielli. Cinquantuno anni, viareggino, cresciuto nella Digos di Firenze e già prefetto dell'Aquila, è stato direttore dal Sisde dal 16 dicembre 2006 all'ottobre 2007, scelto dal premier Romano Prodi e mettendo in atto uno spoil system selvaggio con centinaia di spostamenti e sostituzioni. Qualcuno l'ha chiamato un vero e proprio smantellamento dell'agenzia. Dai servizi è poi passato alla Protezione civile per sostituire Guido Bertolaso, tanto apprezzato sul campo quanto chiacchierato nelle procure per le sue vicende personali. Per Gabrielli, dopo un anno piuttosto tranquillo, il 2011 si chiude dunque nel peggiore dei modi. Con l'emergenza su Toscana e Liguria, si volta in Toscana e le Cinque terre piangono. Quindi il maltempo si sposta sul Ponente ligure, lui concentra gli sforzi sullo Spezzino e il disastro arriva a Genova. "Autoproteggetevi" - "Siamo assolutamente pronti - avvertiva in mattinata Gabrielli -. Il Levante ligure tecnicamente non è riferibile a una situazione di criticità elevata, al contrario della Liguria centrale e di Ponente, ma in considerazione di quanto avvenuto in precedenza è stato portato a una situazione di elevata criticità". La situazione, evidentemente, è sfuggita di mano. Alle 14.48 l'agenzia Ansa batte un comunicato del Comitato di Protezione civile del Comune di Genova: "le persone che si trovano in zona Brignole e necessitano di un riparo possono trovare rifugio su un vagone ferroviario fermo sul binario 1 della stazione di Brignole". Sintomo d'improvvisazione abbastanza palese. D'altronde, qualche minuto prima da Firenze, dove partecipava a un convegno sul tema dell'alluvione del 1966, Gabrielli spiegava che "uno dei più grossi deficit, nel nostro Paese, in questo momento, sotto il profilo della Protezione civile sia quello di ogni singolo cittadino di autoproteggersi". Insomma, testuali parole, "se i cittadini si comportano in una determinata maniera, e se le amministrazioni locali permettono che ciò accada, poi non ci lamentiamo". Non resta che attendere l'insediamento di una nuova Commissione grandi rischi, annunciata a metà novembre.

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