Biotestamento, dai radicali
2572 emendamenti
Pioggia di emendamenti al disegno di legge della maggioranza sul testamento biologico. Il record è dei radicali, che hanno presentato ben 2.572 proposte di modifica al provvedimento in discussione nella commissione Sanità del Senato. Il Pd si è fermato a quota 173: 75 emendamenti sono stati sottoscritti da tutti i senatori; 82 da singoli parlamentari (tra cui i sei a firma Francesco Rutelli, alla ricerca di una “terza via” tra PdL e Pd); 16 da Ignazio Marino, ex capogruppo in commissione. Il Popolo della Libertà, da cui arrivano quindici proposte di modifica, tiene duro. «Abbiamo dei paletti che non intendiamo superare», avverte Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo al Senato. Oltre agli emendamenti - di cui il 20% è stato suggerito via web - i radicali hanno depositato anche due pregiudiziali di costituzionalità, una richiesta di sospensiva e cinque ordini del giorno. «È una legge contro la libertà dei cittadini, in aula ci batteremo», annuncia Emma Bonino, vicepresidente del Senato. Il Pd ha trovato l'accordo su alimentazione e idratazione con un emendamento a firma Anna Finocchiaro, capogruppo a Palazzo Madama. Nel testo, pur riconoscendo che alimentazione e idratazione «sono da considerarsi sostegno vitale», l'opposizione consente in via eccezionale la loro sospensione nel caso in cui questo «sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento». Per il capogruppo in commissione Dorina Bianchi, invece, l'interruzione della nutruizione artificale sarebbe possibile solo in caso di perdita, da parte del paziente, della «funzione di assorbimento e metabolismo». Quanto a Rutelli i suoi sei emendamenti, giudicati di mediazione, prevedono il coinvolgimento del paziente minore (oggi escluso dal testo della maggioranza); la responsabilizzazione, rispetto al rischio di eutanasia, del personale sanitario oltre che del medico e il no all'accanimento terapeutico nelle fasi terminali della vita. Quagliariello, a nome della maggioranza, dopo aver denunciato la «volontà ostruzionistica» dell'opposizione ha ribadito che l'unica via da percorrere è quella che «contempera diritto alla vita, libertà di cura e no a eutanasia e accanimento terapeutico. Oltre questi confini non siamo andati e non andiamo». L'approdo in aula del testo è previsto per giovedì 19 marzo. Tommaso Montesano su Libero di martedì