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Divorzio senza lite per evitare i controlli dell'erario

I giudici di Roma fotografano lo status patrimoniale per stabilire chi deve pagare gli alimenti. Così tutti si accordano prima

Andrea Tempestini
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Il Tribunale di Roma ha assunto la formula della cosidetta disclosure: a una coppia che vole divorziare viene ordinato di esibire un profilo completo della propria situazione economica. E non c'è scampo per nessuno: tutti costretti a mettere nero su bianco attività lavorativa e fonti di reddito, i redditi netti annui relativi agli ultimi tre anni, tutte le proprietà immobiliari, le proprietà di beni mobili registrati (comprese autovetture, barche, aerei), collaboratori domestici e relativa retribuzione, spese per mutui e finanziamenti. Insomma, un divorzio può trasformarsi in una fotografia dello stato patrimoniale che, per un evasore fiscale, potrebbe diventare pericolossissima. La separazione si trasforma così in un binario parallelo dove fare lotta all'evasione: se i giudici hanno bisogno di avere le idee chiarissime su di chi più disponga per stabilire su chi gravi l'onere di pagare gli alimenti, all'erario questi dati possono servire per stanare i furbetti. Ed ecco che così, come per magia, si moltiplicano i divorzi con accordo, senza lite. Tanto che il Tribunale capitolino "invita tutte le parti a intraprendere prima dell'udienza presidenziale un percorso di mediazione presso i centri presenti sul territorio per raggiungere un accordo con particolare riferimento alla tutela dell'interesse morale e materiale dei figli". Un percorso che si traduce in un risparmio sia per le parti, sia per la gisutizia.

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