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Sventato sequestro banchiere

"È nuova strategia della mafia"

Silvia Tironi
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È stato sventato un piano per sequestrare un banchiere siciliano organizzato da un gruppo di mafiosi legato alla Stidda. Vittima predestinata era il banchiere ragusano Giovanni Cartia, presidente della Banca agricola popolare di Ragusa. Dall'indagine, che all'alba di oggi ha portato a sette arresti nel Nisseno, emerge che gli indagati avrebbero dovuto rapire l'uomo nei prossimi giorni, prima di Pasqua. Per questo motivo erano stati studiati tutti i movimenti del banchiere e perfino effettuati dei sopralluoghi. Era pronto anche il covo da usare, nei pressi di Comiso (Ragusa) Alla guida dei mafiosi Calogero La Mantia, 59 anni, un ex militante delle Brigate Rosse, in collaborazione con alcuni componenti dell'organizzazione criminale della Stidda. In manette sono finite sette persone. L'organizzazione sarebbe stata capeggiata da VincenzoPistritto, 41 anni, pregiudicato di Gela, anche lui finito in carcere, che avrebbe avuto inprogramma un altro sequestro di persona nei confronti di un familiare diun imprenditore nisseno. Tutto ilpiano emerge da intercettazioni ambientali disposte dalla procura diCaltanissetta. Operazione Caiman - L'indagine ha permesso di ricostruire l'organigramma di una presuntaassociazione mafiosa che stava progettando a Modugno (Bari), Cremona,Gela e nel Ragusano, rapine e di sequestri di persona. L'indagine ruotaintorno a Vincenzo Pistritto, il cui spessore criminale è descritto dadiversi collaboratori di giustizia. L'indagato, insieme ai suoipresunti complici, aveva ideato e materialmente pianificato, con varisopralluoghi, diversi progetti criminosi, principalmente rapine, per lequali è emersa la disponibilità di armi ed esplosivo al plastico.

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