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Crescono i bombaroli fai da te

Sempre più persone costruiscono botti artigianali, pericolosi e di potenza spesso devastante

Andrea Tempestini
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"Bombaroli" fai-da-te. Produttori estemporanei di "botti" di Capodanno costruiti in modo artigianale e di potenza spesso devastante, tale da esporre se stessi e gli altri a pericoli mortali. E' il nuovo, preoccupante fenomeno registrato quest'anno dalle forze dell'ordine impegnate nell'attività di contrasto ai fuochi illegali. "Siamo di fronte a gente - conferma Maria Martino, vice questore aggiunto della Polizia di Stato, esperta di esplosivi - che spesso lavora senza alcuna capacità tecnica e senza alcuna professionalità, in locali mancanti delle più elementari norme di sicurezza, magari nel garage di casa o addirittura nel proprio appartamento e a totale insaputa non solo di eventuali vicini ma anche degli stessi familiari".   In un contesto di questo tipo, delle semplici cause esterne quali la pressione, l'urto, lo sfregamento o il calore possono determinare un'esplosione non controllata, con conseguenze gravissime per chi si trova nelle vicinanze, "anche perchè la ricerca di risultati sempre più 'appagantì porta il bombarolo di turno ad assemblare vere e proprie bombe carta o ordigni di potenzialità esplosiva ancora più elevata. In questo senso, è esemplare quanto accaduto nella notte a Roma (un uomo è morto e una bimba di 4 anni è rimasta gravemente ferita nell'esplosione di alcuni fuochi, ndr): non sappiamo esattamente come e dove sia stato fabbricato, ma certo era un ordigno d'incredibile potenza, che oltre a uccidere ha provocato danni strutturali a un appartamento e fatto pensare inizialmente allo scoppio di una caldaia condominiale". E Il fatto che un adulto lo maneggiasse senza alcuna cautela in uno spazio ristretto, vicino a tanti bambini anche piccolissimi, "la dice lunga sull'irresponsabilità di certi comportamenti". Comportamenti che, tra l'altro complicano e non poco l'attività di prevenzione delle forze dell'ordine: "Noi - spiega Martino - passiamo sistematicamente al setaccio fabbriche e negozi vigilando sulla osservanza delle norme di sicurezza e dei sistemi di produzione e deposito, ma è evidente che è difficile tenere sotto controllo chi lavora nella illegalità più totale". A gestire i laboratori clandestini sono per lo più italiani e cinesi, e il fenomeno, rilevato in molte città, si è affermato soprattutto nella capitale e dintorni, dove s

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