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Ecco le ragioni degli autotrasportatori

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Scioperano per l'aumento del prezzo della benzina: temono di non poter più lavorare

Lucia Esposito
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Hanno bloccato le autostrade italiane, in Sicilia la loro protesta ha svuotato gli scaffali dei supermercati. Hanno causato disagi fortissimi agli automobilisti. Ma cosa vogliono gli autotrasportatori? Perché protestano? Per il caro benzina, soprattutto. Per loro la benzina è il pane e se il prezzo diventa proibitivo, lavorare è sempre più oneroso. Il rincaro di 8,2 centesimi al litro per le verde e di 11,2 centesimi per la il diesel che, per un camionista, significa 7704,2 e 591 euro per mille litri. Se a questi rincari si somma l'aumento dell'iva e l'incremento delle addizionali regionali Irpref. Una miscela che ha portato gli autotrasportatori a mettere in atto la protesta. In Italia il 90% delle merci, circa un miliardo e mezzo di tonnellate, viaggia su gomma. E la merce, nel giro di poco, rischia di scarseggiare effetto degli stessi consumatori che, presi dal panico, vanno a svuotare i supermercati in una folle corsa all'accaparramento. In Italia i Tir sono 4,7 milioni: ogni anno il nostro Paese trasporta su strada quasi 1,5 miliardi di tonnellate di merci.

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