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Tutti i tecnici a Renzi: VaffanBonus!

Franco Bechis
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Ma quale bonus? Sono sbagliate le tue stime sui conti pubblici sia nel 2015 che nel 2016, perchè caro Matteo Renzi hai scelto fra tutte le ipotesi quelle più ottimistiche in circolazione, e la storia insegna che è sempre andata peggio. E' assai più probabile il rischio che tu debba fare in extremis una manovra per correggere i conti pubblici che non quello che emerga un tesoretto. Parole durissime quelle dei migliori tecnici del governo. Che sostanzialmente chiedono all'esecutivo di fermarsi, e se proprio volesse schiantarsi, allora: Vaffanbonus!E' la sostanza del giudizio sul Def di Lorenzo Codogno, che fino al 31 marzo era capo economista del ministero del Tesoro italiano. Non è un “gufo”, conosce quei numeri meglio di sua madre, e per altro riconosce meriti anche al governo Renzi sulle riforme. Ma sostiene che altro che bonus, dal Def emerge semmai un buco di 6 miliardi di euro, perchè i tagli alla spesa considerati sono 10 miliardi (molto indefiniti), mentre le condizioni del deficit dicono che minimo debbono essere 16 miliardi di euro. Secondo Codogno sono per altro troppo ottimistiche le previsioni di crescita del Pil italiano e di discesa dei tassi di interesse internazionali (come del prezzo del petrolio) Su questo punto è della stessa opinione anche Giuseppe Pisauro, che guida l'ufficio parlamentare di bilancio (Upb): “Il principale fattore di rischio delle previsioni”, dice, ” è nel quadro macroeconomico tendenziale riguarda la crescita del PIL per il 2016, pari a 1,3%, che si colloca appena al di sotto del limite superiore (1,4%) dell'insieme di previsioni elaborate dagli istituti consultati dall'UPB”. E aggiunge: “appare relativamente ottimistica la previsione del Mef sulla dinamica dei consumi delle famiglie. In primo luogo, la crescita dei consumi nel 2016 sarebbe sostenuta da un aumento dell'occupazione più intenso rispetto a quello stimato dagli altri previsori, con effetti positivi sul reddito disponibile”. Il tesoretto dunque sarebbe pura illusione, e l'ipotesi più probabile secondo i tecnici è quella contraria: un buco nei conti pubblici. D'altra parte il bonus è virtuale per sua natura: non si tratta di soldi che ci sono, ma di un buco (deficit) nei conti pubblici un po' più ridotto di quel che si pensava. Vero che l'Italia ha speso in deficit (non avendo i soldi) per una vita, ma oggi il pareggio di Bilancio è in costituzione. E dopo averlo rinviato tre volte Renzi ha dovuto promettere alla Ue che lo raggiungerà nel 2017, e cioè fra due anni. Per farlo deve correggere un deficit che prevedeva al 2,6% del Pil a fine 2015 e che oggi dice che potrebbe essere 2,5%. Quella differenza è di 1,6 miliardi di euro. Ma non è un bonus, al limite è una buona notizia: Renzi deve mettere tasse o tagliare spese per 41,6 miliardi in due anni o per 40 miliardi nello stesso arco di tempo. E' un debito da restituire ed è meglio sia un po' ridotto, perchè si tasserà meno. Spendere di più è da matti. E lo pagheremo tutti nel biennio successivo…   Continua a leggere su L'imbeccata di Franco Bechis

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