Balda, il monsignore che si salva azzannando la Chaouqui
Ogni giorno un pizzo diverso diverso. Prima le lenzuola, poi il baby doll, sono certo che da qualche ripostiglio della memoria di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda spunterà presto un paio di mutandine di pizzo o chissà, un reggicalza o una giarrettiera di Francesca Chaouqui, la Mata Hari di Vatileaks. Ora, senza creare uno stupido partito a fianco dell'uno o dell'altro imputato dello strano processo che si sta svolgendo in Vaticano, il lettore non fare male a tenere ben aperti gli occhi e non bersi proprio tutto quel che sta uscendo dalle cronache vaticane. Perchè anche questi particolari che eccitano la fantasia non sono neutrali…Sarà un caso, ma dal processo stanno uscendo solo informazioni che puntano ad alleggerire la posizione dell'unico imputato incarcerato. E' una strategia difensiva come tante altre: più Balda descrive la Chaouqi mezza virago, mezza Mari, più il suo ruolo diventa sfumato. Insomma, se l'hai l'ha sedotto, di più, soggiogato, il poverello non rispondeva più delle sue azioni. Sì, ha peccato, ma in fondo la debolezza sessuale si perdona. Con l'orrore che si è visto fra tonache importanti, fuguriamoci se non si perdona la passione fulminea per una Eva che porgeva tentatrice la mela… Insomma, più monsignor Balda distrugge la Chaouqui, più salva se stesso, ed è strategia processuale che si comprende, vista la situazione non facile in cui si trova. Ma appunto per questo non tutto quel che esce a spizzichi e bocconi in questi giorni va preso come oro colato. Magari lei sarà davvero una Mata Hari, pur non avendone le sembianze e nemmeno le movenze (spesso sembra che si metta da sola nei guai). Ma non è dai ritagli di pizzo che conosceremo la verità su Vatileaks… Continua a leggere su L'imbeccata di Franco Bechis