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Vinitaly: il Rapporto, 1 viaggiatore italiano su 3 mosso da food&wine

Roma, 13 apr. (Labitalia) - È anche merito delle cantine se il numero dei turisti enogastronomici è aumentato del 9% nell'ultimo anno, con un viaggiatore italiano su tre che si è mosso almeno una volta motivato da bevande e golosità. Come rivela il primo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, studio che traccia un quadro del settore e delinea le tendenze di un segmento turistico in crescita in tutto il mondo, e che sarà fra i temi protagonisti del Vinitaly. Emerge, quindi, che le esperienze legate al 'nettare di Bacco' sono attraenti per i nostri connazionali: il 41% ha visitato un'azienda vitivinicola nei viaggi degli ultimi 3 anni, il 35% ha partecipato a un evento in tema. E coloro che le hanno desiderate (ma non fruite) sono anche di più: 68% nel caso delle visite a una cantina, 60% per l'evento. Ma non solo. Il vino italiano con la pasta, la pizza e il caffè. è tra i principali prodotti a cui gli italiani non sanno rinunciare quando sono all’estero. Roberta Garibaldi, coordinatrice dell’Osservatorio e della ricerca, commenta: “L’offerta turistica italiana è ricchissima da una pluralità di punti di vista. Vi sono molte cantine che offrono delle esperienze di visita ben strutturate, insieme a un ventaglio ampio di attività collegate. Ma c'è ancora spazio di crescita: il primo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano mostra un divario tra esperienze fruite e quelle desiderate e un crescente interesse. Si può quindi cogliere un’opportunità, che, grazie alle recenti novità legislative che riconoscono finalmente l’enoturismo e regolamentano il settore con criteri precisi, potrà finalmente sprigionare tutte le sue potenzialità”. Gli appassionati del vino amano visitarne i luoghi di produzione. In Italia trovano ben 169 Strade del Vino e dei Sapori, di cui 57 in sole tre regioni, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna. E una quantità di cantine, che in modo parallelo al crescente interesse si sono sempre più avvicinate al target turistico. L’offerta si differenzia e diviene attività parallela, se non in alcuni casi principale. Secondo l’ultimo Censimento generale dell’agricoltura condotto dall’Istat nel 2010, le aziende vitivinicole attive in Italia sono 388.881. Di queste non si hanno precise informazioni su quante offrono servizi turistici, quali, ad esempio, visite guidate, alloggio e ristorazione. Per valutare i servizi offerti, per il primo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, si è svolta un’indagine su un campione di aziende caratterizzato dall’alta qualità delle produzioni, elemento che di per sé concorre a incrementare la visibilità dell’azienda e a renderla un potenziale punto di interesse per il turista. Con la collaborazione con il Seminario Permanente Luigi Veronelli, si sono valutate le oltre duemila aziende recensite dalla 'Guida Oro I vini di Veronelli 2017', tra le principali pubblicazioni del settore. La maggior parte delle aziende analizzate è situata in Toscana, Piemonte, Veneto e Lombardia. Una distribuzione che differisce da quella nazionale, che vede il maggior numero di aziende nel Sud Italia. Le tre regioni, seppur non nel medesimo ordine, rappresentano le regioni principali di produzione dei vini a denominazione Docg e Doc, secondo il XIV Rapporto sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane Dop, Igp e Stg, pubblicato da Ismea e Fondazione Qualivita nel 2017. Il 52% delle aziende produce esclusivamente vino, mentre il restante 48% abbina altre produzioni, in particolare olio e distillati. Delle 2.050 realtà analizzate, 1.350 (il 66%, ossia più della metà) offrono servizi di accoglienza turistica di varia natura (apertura della cantina al pubblico per degustazioni, eventi e visite; visite guidate della struttura su prenotazione; possibilità di alloggio). Per quanto riguarda la tipologia di servizi, 1.230 (il 60%) sono aperte al pubblico nel fine settimana, per visite, degustazioni o eventi in cantina; 917 (45%) offrono la possibilità di effettuare visite guidate alla struttura solo previa prenotazione; infine, 487 (24%) ospitano strutture ricettive di varia natura e dimensioni. Passando alle singole regioni, Toscana, Piemonte, Veneto e Lombardia sono quelle con il maggior numero di aziende con servizi turistici a livello assoluto. Valutando il rapporto tra percentuale di aziende con e senza servizi, è il Piemonte ad essere la regione con il maggior grado di apertura al turismo: su 348 aziende indicate nella guida, ben 278 (80%) offrono servizi turistici, nella quasi totalità apertura al pubblico e visite guidate. Ma la Toscana primeggia per l'offerta di alloggio: nella regione, le aziende vitivinicole con servizi turistici sono 362 su 533 (68%). E ben 204 offrono alloggio. Ma oggi le cantine propongono ancora di più. C'è chi ospita musei e organizza mostre d'arte o ancora trekking nelle vigne e itinerari in bicicletta C'è quindi un’accresciuta sensibilità verso le richieste del turista, con un notevole allargamento delle effettive potenzialità del prodotto turistico legato al vino e ai distillati in Italia.