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Pensioni, maxi-scivolo: gradita sorpresa dopo le stangate, chi potrà lasciare il lavoro con 7 anni d'anticipo

Giulio Bucchi
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Buone notizie in arrivo per qualcuno sul fronte pensioni. Non ci sono solo le stangate "nascoste" del conguaglio sul blocco dell'indicizzazione per gli assegni superiori a 1.500 euro lordi e il contributo di solidarietà per quelli sopra i 100mila euro l'anno. Il Decreto crescita, grazie a un emendamento presentato da Lega e M5s, potrebbe prevedere un maxi-scivolo di 7 anni che consentirebbe ai più fortunati di lasciare il lavoro con grandissimo anticipo.  Leggi anche: "Perché non ti sei opposto?". Pensioni e fannulloni, Feltri mette Salvini spalle al muro Il nuovo sistema previdenziale, spiega il Giornale, sarà applicato solo ai dipendenti delle grandi aziende che si convertono a una massiccia trasformazione tecnologica. "Nell'ambito dei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione - si legge - le imprese che avviano uno strutturale sviluppo tecnologico dell'attività potranno siglare un contratto di espansione con il ministero del lavoro e le associazioni sindacali  con la previsione di nuovi ingressi nella forza lavoro". A godere di questa clausola i lavoratori che si trovano "a non più di 84 mesi" dalla pensione: "Il datore di lavoro riconosce per tutto il periodo e fino al raggiungimento del diritto" una indennità mensile "liquidabile in unica soluzione commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro così come determinato dall'Inps". In questo modo, migliaia di lavoratori potrebbero lasciare il lavoro con 7 anni di anticipo.

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