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Pil: l'imprenditore, 'stime non mi sorprendono ma continueremo a investire'

AdnKronos
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Milano, 31 gen. (Labitalia) - "Le stime pubblicate oggi dall'Istat relative al IV trimestre 2018, non mi colgono di sorpresa. L'ottimismo che caratterizza le azioni di noi imprenditori, viene quotidianamente intaccato da azioni del governo e da notizie dei mercati, ma posso affermare con determinazione che queste non saranno sufficienti a sottrarci la voglia di continuare ad investire e far crescere i nostri progetti e le nostre aziende". Lo dice, in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia Fabio De Felice, fondatore di Protom, eccellenza dell'it e ingegneria, con quartier generale e Napoli e Milano. "Protom - sottolinea - è probabilmente una realtà fortunata. La scelta di posizionarci su un mercato altamente tecnologico, di frontiera, che viene spinto dall'innovazione e governato da logiche differenti rispetto a quello della produzione tradizionale, ci agevola. Così come la scelta di operare anche all'estero nei mercati ad alta vocazione tecnologica, anche attraverso l'apertura di sedi operative in Francia ed in Brasile. Ovviamente non sfuggono le ripercussioni di una possibile recessione sul mercato; è uno scenario che inevitabilmente ci preoccupa". "Mi conforta - precisa - l'ottimismo manifestato da coloro che ci governano, ma auspico fortemente che esso non sia figlio solo di una ostentazione propagandistica. Sarebbe tranquillizzante, per i mercati e per il sistema imprenditoriale nel suo complesso che il governo mostrasse una forma di consapevolezza nella capacità di invertire la rotta. Sarebbe il segnale necessario a far percepire chiaramente che, chiusa la lunga stagione elettorale, si è pronti ad adoperarsi nella concreta attuazione di misure di governo volte a tutelare gli interessi del mercato e delle imprese. Ben sapendo che la tutela di queste ultime equivale, in definitiva a tutelare tutti i cittadini". "Un piano industriale - aggiunge Fabio De Felice - chiaro, di conseguenza, sarebbe ancora di maggior conforto, dando a tutti noi la possibilità di programmare investimenti ed assunzioni con una pianificazione di più ampio respiro. A tal proposito, mi preme sottolineare che, soprattutto quando si parla di investimenti in risorse umane, gli incentivi non sono il grimaldello su cui puntare per una crescita che duri nel tempo. Sono i reali fabbisogni del mercato a dettare i tempi e le regole del gioco". "Ci sono segnali forti - fa notare - che si manifestano nello scenario internazionale e che dobbiamo leggere: la Germania, locomotiva d'Europa, ha rivisto le sue stime sul pil. E' un segnale che ci deve far riflettere. Come ha rimarcato il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi, i primi segnali che qualcosa stesse cambiando nei mercati si sono aviti già nel 2017, ma non abbiamo voluto leggerli, siamo andati avanti, noncuranti delle conseguenze, senza una chiara idea di della direzione da intraprendere un nuovo corso. Due trimestri consecutivi di mancata crescita, sei mesi, in questo caso, sono un'enormità. Occorre agire e farlo subito".

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