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Welfare: in Procter & Gamble 8 settimane congedo retribuite per neo-papà

AdnKronos
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Milano, 21 mar. (Labitalia) - Otto settimane di congedo retribuito al 100% per i neo-papà. E' quello di cui possono usufruire i dipendenti di Procter & Gamble Italia dal 1° marzo, per prendersi cura dei propri bambini. L'iniziativa avviata da P&G ha l'obiettivo di sostenere la genitorialità riducendo, di conseguenza, il gender gap nel mondo del lavoro. Già tre i giovani papà che ne hanno fatto richiesta, diventando dei role model per i loro colleghi. La misura prevede un congedo della durata di 8 settimane consecutive da richiedersi nei primi 18 mesi dalla nascita o dall'adozione del bambino e dopo i giorni di congedo obbligatorio previsti dalla legge. Il congedo viene concesso ai dipendenti che diventano padri, o genitori in una coppia dello stesso sesso, in contemporanea con il congedo parentale previsto dall'Inps. Per le 8 settimane previste, P&G si impegna a integrare le previsioni di legge al 100%. Per P&G, in questo modo, "si colma la distanza attualmente esistente tra l'Italia e altri Paesi europei che già da tempo hanno previsto misure a sostegno della paternità e si definiscono nuovi equilibri all'interno delle responsabilità familiari". Secondo molti studi, infatti, una partecipazione più attiva dei papà nella cura e crescita dei figli determina una più equa distribuzione delle responsabilità familiari contribuendo a ridurre le tante barriere che al momento limitano l'impegno delle donne nel mondo del lavoro e i relativi avanzamenti di carriera. Inoltre, sempre secondo quanto rilevato da numerosi studi, un papà più presente in famiglia ha influenze positive sull'educazione e sulla crescita dei propri figli. "La paternità è un'esperienza unica -dichiara Francesca Sagramora, direttore Risorse umane di Procter & Gamble Italia- e, se vissuta appieno, può rappresentare una grandissima fonte di gioia, di coinvolgimento, di apprendimento che vogliamo offrire a tutti i nostri dipendenti, rimuovendo la barriera dalla retribuzione ridotta che in molti casi ne limitava la fruizione. Siamo convinti che, dopo il congedo di paternità, le persone torneranno al lavoro arricchite e con una sensibilità diversa nei confronti delle esigenze della genitorialità e, quindi, anche più disponibili e aperte verso le colleghe donne che affrontano una gravidanza". "Riteniamo, inoltre, che l'aumento del numero di papà che usufruiscono di un congedo parentale contribuirà a rompere gli stereotipi esistenti sul ruolo della donna e dell'uomo in ambito familiare e professionale, restituendo ad entrambi la libertà di scegliere come organizzarsi in modo più equilibrato. Siamo molto felici di poter annunciare questa iniziativa e ci auguriamo di poter essere d'ispirazione per molte altre aziende e perché no, anche per il legislatore", conclude Sagramora. P&G attua da tempo un'estesa politica di flessibilità sul lavoro con soluzioni quali il part-time verticale e orizzontale, lo smart-working, la flessibilità di orario in entrata e uscita, oltre ad aver adottato specifici programmi volti a rimuovere gli ostacoli che ancora limitano le donne nel mondo del lavoro. P&G collabora, infatti, a livello mondiale con realtà come Catalyst, organizzazione no-profit dedicata a migliorare la vita lavorativa delle donne, nell'iniziativa Marc ('Men Advocating Real Change') indirizzata alla sensibilizzazione del mondo maschile sul tema della parità di genere e dei pregiudizi. Partecipa inoltre a 'Ispiring girls', progetto promosso da ValoreD, associazione di imprese che promuove la diversità, il talento e la leadership femminile, per dialogare con le ragazze delle scuole secondarie mostrando concreti esempi di modelli positivi ai quali ispirarsi.

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