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Previdenza: Ugl pensionati, rilanciare mutualità scolastica per giovanissimi

AdnKronos
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Roma, 30 apr. (Labitalia) - "Riteniamo opportuno rilanciare il principio della mutualità scolastica per i giovanissimi, che potrebbe diventare uno strumento di fondamentale importanza per far comprendere alle nuove generazioni che prima inizieranno a costruire il loro 'monte contributi', da agganciare ai contributi che accumuleranno quando andranno a lavorare, e maggiore sarà l'importo della pensione che potranno ricevere quando smetteranno di lavorare". Questa la proposta illustrata all'Adnkronos/Labitalia del segretario nazionale dell'Ugl Pensionati, Corrado Mannucci. "Con la riforma del sistema previdenziale pubblico - ricorda - è stato deciso che l'importo di ogni singola pensione sarà determinato esclusivamente da quanto contributi previdenziali ognuno avrà potuto accumulare nel corso della sua vita lavorativa che, come noto, di questi tempi non inizia certamente da giovani". "La disciplina - spiega Mannucci - della mutualità scolastica volontaria nacque ufficialmente nel 1929, allorché la legge numero 17 previde l'iscrizione volontaria degli scolari, e all'articolo 11 prescrisse che le persone soggette all'obbligo dell'assicurazione per l'invalidità e la vecchiaia, a seguito dell'instaurazione di un rapporto di lavoro, avrebbero potuto sommare i contributi spettanti con quelli della previdenza scolastica volontaria". "Successivamente - continua il segretario nazionale dell'Ugl Pensionati - la legge 1620 del 1938 soppresse la mutualità scolastica e ne passò la gestione alla Opera nazionale balilla, facendo salvi i diritti acquisiti. Infatti, all'articolo 5 previde che erano fatti salvi i diritti acquisiti dai soci mutualistici che alla data del 30 settembre del 1938 avevavo versato contributi di 10 lire annue, anche se per una sola annualità". "L'Inps - sottolinea il sindacalista - nel 1961 nel regolare gli effetti della mutualità scolastica per la liquidazione della pensione, stabilì che ogni mutualista scolastico è presunto assicurato obbligatorio dell'Inps e tale diventa effettivamente, quando entra a far parte di una delle categorie contemplate dalla legge sull'assicurazione obbligatoria. Allora, perché non riprovarci?"

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