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Pa: presidi in rivolta, via controlli biometrici da dl concretezza

AdnKronos
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Roma, 14 mag. (Labitalia) - "Via i controlli biometrici previsti dal dl concretezza". E' la dura posizione espressa dal presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli, in una lettera inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Le rappresento il carattere di assoluta gravità di alcuni provvedimenti contenuti nel 'decreto concretezza'. L'introduzione generalizzata di controlli biometrici per la verifica della presenza, sul posto di lavoro, di tutti i dipendenti pubblici contrattualizzati, con l'esclusione dei soli insegnanti, è una misura che presenta una massiva violazione della privacy, in quanto coinvolge oltre due milioni e mezzo di persone, ed è molto sproporzionata rispetto al dichiarato e pienamente condivisibile scopo: evitare condotte disoneste come quelle dei cosiddetti furbetti del cartellino", scrive Giannelli. "Una 'schedatura' biometrica di massa senza precedenti come quella prefigurata non migliorerà certo la produttività delle amministrazioni pubbliche ma, al contrario, favorirà demotivazione e inefficienza. Per i dirigenti, scolastici e non, la misura è, inoltre, del tutto insensata: si tratta di personale senza orario di lavoro e la cui valutazione dipende solo dai risultati ottenuti", avverte. Non serve dunque, spiega l'Anp, conoscere il tempo trascorso in ufficio, cosa che "non ha nulla a che fare con la trasparenza". Nello specifico caso dei dirigenti scolastici, poi, "la cosa -scrive Giannelli a Mattarella- è ancora più assurda: per la prima volta, da quando esiste l'organizzazione del lavoro, si sovverte il principio di gerarchia, sottoponendo il capostruttura a un controllo da cui è esclusa la maggior parte del personale in servizio presso la stessa". "Aggiungo che, stante l'equiparazione del dirigente scolastico al datore di lavoro a fini antinfortunistici, dovrebbe semmai avere lui contezza delle effettive presenze, contrariamente a quanto previsto", precisa Giannelli che affronta anche il tema dei costi. "Trattandosi di un provvedimento 'senza oneri aggiuntivi per lo Stato', la spesa necessaria per acquistare e installare i dispositivi di controllo biometrico nelle scuole, stimabile in circa cento milioni di euro, assottiglierà corrispondentemente le loro risorse ordinarie". "Come Lei ha spesso ricordato, Signor Presidente, la scuola italiana ha bisogno di competenza, qualità, spirito di servizio, innovazione e cultura; non certo di accendere inutili conflitti o di screditare il prestigio di chi, da sempre, profonde impegno e professionalità ad esclusivo vantaggio dei cittadini. Faccio dunque appello alla Sua sempre premurosa attenzione per il rispetto della legittimità formale e sostanziale delle leggi, nonché per la salvaguardia dei valori e dell'autorevolezza che le nostre istituzioni sono chiamate ad incarnare, affinché la proposta di verifiche biometriche venga accantonata durante l'imminente passaggio nell'aula del Senato", conclude Giannelli.

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