Europee: Galassi (Api), 'all'Europa chiediamo efficienza e concretezza'
Roma, 21 mag. (Labitalia) - "In vista del voto del 26 maggio, le pmi associate ad Api hanno le idee chiare. Non snocciolano decaloghi ma chiedono che i candidati, se eletti, contribuiscano a rendere l'Europa concreta, efficiente e che metta in atto azioni di politica industriale dedicate alla crescita delle pmi. I dati sono chiari: ci sono 23 milioni di piccole e medie imprese in Europa, che rappresentano il 99% del totale delle aziende. Un dato forte. Garantiscono il 67% dei posti di lavoro e creano l'85% di tutti i nuovi posti di lavoro". Così il presidente di Api, Francesco Galassi. "L'Ue va migliorata, va resa più efficiente -spiega Galassi- per rispondere ai bisogni delle imprese, vanno uniformate le regole in tutti i Paesi, se vogliamo che le aziende competano ad armi pari e ci sia concretamente un mercato unico. Altrimenti, è solo un gioco che fa male a tutti. Le imprese associate si aspettano, quindi, che le scelte siano a favore del loro sviluppo. Bisogna lavorare per far sentire la voce che spetta all'Italia, alla seconda potenza manifatturiera europea. Questo favorirà lo sviluppo del sistema Italia e, come stato membro, dell'Ue". "Deve, finalmente, essere varata - prosegue - una politica industriale che abbia però ascoltato e compreso le esigenze reali delle pmi, attraverso le associazioni di imprese che le rappresentano. La visione sul futuro dell'Europa, per le pmi di Api, è: sostegno alla competitività e la garanzia di un approccio sistemico, che tenga conto di tutti gli aspetti e dell'impatto delle nuove norme. Per le pmi -conclude il presidente Galassi- è necessario completare la riforma dell'unione monetaria e l'Unione bancaria, migliorare le condizioni per gli investimenti e l'accesso al credito, sostegno per ridurre la pressione fiscale e il costo dell'energia, infrastrutture fisiche e digitali adeguate e funzionali, agevolazioni per gli investimenti in innovazione, internazionalizzazione, assunzioni, formazione del capitale umano. Ci sono 5 anni per farlo, le imprese faranno la loro parte. Ci aspettiamo altrettanto dai futuri eurodeputati".