Dazi: ExportUsa, con First Sale Rule si può ridurre costo esportazioni
Roma, 3 dic. (Labitalia) - "Dal momento che la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti continua senza che si scorgano soluzioni, le tariffe doganali stabilite da entrambe le parti sono aumentate per molte aziende con sede in Cina. Il problema tocca anche tutte quelle aziende italiane che hanno la produzione in Cina e che esportano in America. Per risolvere questo problema, molte di loro stanno prendendo in considerazione la ristrutturazione della propria catena di produzione, ma il profondo livello di integrazione della catena, i costi elevati della riconfigurazione e i rigorosi standard delle regole di origine negli Stati Uniti complicano tali sforzi". A evidenziarlo ExportUsa, società di consulenza che aiuta imprese e professionisti italiani a entrare, con successo, nel mercato americano, ricordando che, in realtà, c'è un modo per abbattere i costi: da un trentennio, negli Stati Uniti, esiste la 'First Sale Rule' (Regola di prima vendita). Si tratta di un processo di calcolo del valore doganale delle merci, applicabile tutte le volte in cui un prodotto è stato oggetto di vendite a catena prima della sua importazione finale in America. Secondo la First Sale Rule, si può calcolare il dazio di importazione in America sul prezzo di acquisto iniziale piuttosto che sul prezzo riportato nella fattura export. Dato che il prezzo della prima vendita è naturalmente inferiore a quelli di ogni successiva rivendita dei prodotti, questo metodo permette agli operatori di realizzare forti risparmi, essendo i dazi ad valorem calcolati su una base imponibile più bassa. “La Regola della prima vendita - precisa Lucio Miranda, presidente di ExportUsa, società di consulenza che aiuta imprese e professionisti italiani a entrare, con successo, nel mercato americano - è una strategia doganale per esportare in America utilissima anche per quelle aziende italiane che importano prodotti realizzati in Cina e desiderano ridurre gli impatti delle guerre sui dazi. Di solito, gli importatori americani utilizzano la tecnica di importazione della prima vendita in caso di importazione di prodotti con dazi import elevati, oppure quando i margini applicati dagli intermediari sono particolarmente alti”. Esiste, inoltre, un altro modo per risparmiare ulteriormente, ristrutturando la catena di approvvigionamento. La dogana americana (US Customs and Border Protection, Cbp) consente a determinate spese estranee alla produzione dei prodotti (e quindi non soggette a dazio) di essere trasferite dal produttore all'intermediario pertinente. Di conseguenza, il primo prezzo potrebbe essere ridotto senza influire sull'ultimo prezzo pre-importazione, soprattutto di quelle di spedizione. “La Regola della prima vendita - aggiunge Lucio Miranda - offre significativi risparmi sul calcolo dei dazi import statunitensi. Tuttavia, poche aziende adottano questa tecnica di calcolo dei dazi poiché i requisiti legali, la complicata documentazione richiesta e i problemi pratici possono essere scoraggianti”. Ma perché molte aziende non sfruttano la Regola della prima vendita per esportare in America? “Esistono - spiega ancora Lucio Miranda - vari motivi per cui un alto numero di aziende non ha adottato la First Sale Rule, ma la ragione principale è che le società devono impiegare una notevole quantità di tempo e risorse per garantire che una determinata transazione soddisfi i requisiti di conformità e di controllo interno. Tutte le informazioni necessarie, infatti, sono spesso conservate da diversi attori della catena di approvvigionamento, è necessario sviluppare impegnative relazioni e responsabilità di cooperazione tra il produttore, l'intermediario e l'importatore". "Gli importatori devono convincere altri partner a rivelare il prezzo di prima vendita e garantire che solo le persone giuste possano vedere la documentazione e i dati sensibili, il che richiede uno stretto controllo su tutto il processo. Sebbene non sia una soluzione universale per tutte le aziende colpite dalla guerra commerciale, questa regola può essere la soluzione ideale per ridurre i costi senza alterare in modo significativo catene di approvvigionamento preesistenti”.