Il Moige contro la Tim:
indecente lo spot dei papà
Lo spot è in onda in questi giorni. Protagonista una ragazza che ha preso parte ad un ritrovo hippy, stile Woodstock, dove nel 1969 si diedero appuntamento migliaia di figli dei fiori per celebrare la vita a loro modo: tra musica, amore libero e pace dei sensi. La ragazza in questione si sveglia dopo una notte di fuoco, evidentemente, perché la si vede all'opera con un test di gravidanza e poi con un cellulare. Per comunicare a più ragazzi: “Aspettiamo un bambino”. Cinquecento per la precisione. E' la trovata pubblicitaria della Tim per lanciare una nuove promozione in vista dell'estate. E non è sfuggita agli occhi del Moige, il movimento italiano genitori, che ha denunciato allo Iap, l'Istituto dell'autodisciplina pubblicitaria, lo spot, dal titolo “Diventerò padre”. “E' indecente e vanifica anni e anni di campagne sulla sicurezza del punto di vista dei comportamenti sessuali”, fanno sapere i rappresentanti del movimento e, in particolare, Elisabetta Scala, responsabile osservatorio media. Che ci va giù duro: “Chiediamo l'immediata sospensione di uno spot che offende la dignità della donna, fa tabula rasa dei valori della paternità e della maternità”, commenta, “agli adolescenti, target sollecitato dallo spot, viene mostrata una tipologia di comportamento infarcita di superficialità e indecenza e per finire anche demenzialità, vista la reazione dei presunti padri all'arrivo dei messaggi”. La reazione è quella di un gruppo di cappelloni (e pure di una guardia) che, letto il messaggio, inziano a correre per l'accampamento gridando e sorridendo: “Diventerò padre”. Chi poi lo sia davvero, è un affare da concludere con l'unica e certa madre. “La cosa che più ha provocato proteste fra i genitori è anche la scarsa attenzione nei confronti di un corretto comportamento sessuale”, continua Elisabetta Scala secondo la quale “un comportamento sessuale disinibito e privo di accortezza viene presentato in una luce positiva”. Secondo il Moige non è ammissibile perché in questo modo vengono modificate le campagne contro l'AIDS e altre malattie sessuali. Intanto su internet s'è scatenato il dibattito tra i telespettatori: che senso ha lo spot? Scrive, per esempio, Luca: " lei scrive a tutti "aspettiamo un bambino" sottintendendo lei e il suo fidanzato, ma siccome prima l'ha data a tutti, tutti sono autorizzati a pensare di essere il padre ? oppure non sa chi e' il padre e quindi scrive a tutti l'sms sottintendendo un "aspettati una verifica del dna"? Morale: se la dai a tutti, fai almeno il piano tariffario maxi-sms"...