Ti insegno io
Essere garantisti ed essere inefficienti sono due cose diverse. C'è un maestro elementare calabrese, da sempre a Treviso, che i carabinieri hanno filmato di nascosto mentre prendeva a calci i suoi scolari di 6-7 anni, calci veri: e poi gli tirava le orecchie, gli torceva le braccia, li prendeva a schiaffi e a botte dietro la nuca. Il video è online. Capita che queste cose siano proibite, e il maestro (che solo a vederlo vien da rivalutare Cesare Lombroso) nei giorni scorsi è stato sospeso dall'insegnamento. Il problema è che il video è dell'aprile 2013, e peraltro faceva seguito a una precedente denuncia per lesioni ai danni di un altro alunno: da allora hanno fatto le indagini, le hanno chiuse, il maestro intanto è stato assegnato a una seconda scuola, nel febbraio 2014 c'è stata un'altra segnalazione di violenze, la seconda scuola lo ha «sanzionato», la Procura ha chiesto una sospensione dall'insegnamento, un giudice ha bocciato la richiesta, è partito un ricorso, ma ecco, il maestro intanto è finito in una terza scuola, dove una terza classe di bambini ha preso confidenza coi suoi metodi virili. Ora: il video con le violenze è inequivocabile, e risale a un anno e mezzo fa: che altro serviva per sospenderlo, doveva sparare? Non siamo verginelle che si scandalizzano se torcono un capello ai virgulti: però che gli diciamo, ai bambini presi palesemente a calci nel video? Gli spieghiamo i tempi della giustizia? Gli diciamo che le ferie dei magistrati sono sacrosante? Filippo Facci