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Hanno fatto presto

filippo facci

Andrea Tempestini
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Alzi la mano il collega giornalista che ieri non ha sorriso nel leggere «Svolta nel delitto Caccia dopo 32 anni» e cioè la principale notizia riportata dai siti di informazione. Anche perché andava compreso, anzitutto, quale fosse esattamente la notizia. Per i più anziani era che l'assassino del procuratore Bruno Caccia - ucciso a Torino nel 1983 - faceva il fornaio a Torino da una vita: se c'è stata una «svolta», cioè, significa che aveva tirato dritto per 32 anni. Per i meno giovani, invece, la notizia era che nel 1983 a Torino fu ucciso un procuratore: perché 32 anni sono davvero un'enormità. La terza notizia - un dato, più che altro - è che dopo 32 anni il reato non prevede la prescrizione, per fortuna. Ciò detto, siano benedette le buone notizie: ma vedere che hanno anche organizzato una tronfia conferenza stampa per annunciare la «svolta», beh, solleva qualche interrogativo su come gli operatori della giustizia percepiscano i tempi della giustizia, o meglio: su come non percepiscano la percezione che ne abbiamo noi. L'inchiesta, peraltro, era stata riaperta solo per un esposto dei figli del magistrato ucciso; l'incolpevole Ilda Boccassini, sempre ieri, ha detto che «le indagini hanno dimostrato quanto era stato appurato 30 anni fa» e non ha compreso, probabilmente, quanto la frase suonasse ridicola. Gli investigatori - odierni - sono stati bravi: ma la frase «le indagini andranno avanti» (Boccassini dixit) ci fa correre i brividi lungo la schiena. di Filippo Facci @FilippoFacci1

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