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Al seconda giorno del Blogfest

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si parla poco di internet

Michelangelo Bonessa
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La seconda giornata della Blogfest 2009 di Riva delGarda è partita con più voglia di stare insieme per divertirsi che perparlare di internet. Il numero di presenze agli incontri organizzatiper il week end mostra come l'interesse dei partecipanti siarivolto più ai momenti 'leggeri': pienone registrato sia all'Eroticamp e alFood camp, il deserto invece dove si dovrebbe discutere deiBarcamp, le conferenze in cui tutti possono salire in cattedra a parlare diinnovazioni sull'uso del web, di software libero e di reti sociali. Ilcondizionale è d'obbligo visto che l'incontro intitolato "E' morto ilBarCamp?" è stato annullato perchè non si è presentato nessuno.  Quando invece si parla di sesso e cibo l'italiano medio e il bloggersi ritrovano in massa. All'ErotiCamp è stato necessario organizzare unservizio di selezione all'entrata per l'elevato numero di partecipanti. Tuttacolpa del titolo dell'appuntamento: "Breve lezione teorico-pratica dieducazione e amoralità sessuale". "La parola 'pratica' - spiega unodegli organizzatori della manifestazione - ha richiamato una folla". Neltanto atteso appuntamento i relatori, tra cui Marileda Maggi e Ayzad, hannoparlato di tradimento via web e del rapporto tra sesso estremo e internet.Nel primo caso è stato sottolineato che sono soprattutto le donne che simettono in rete per "cuccare": "Su tre milioni di utenti - haspiegato Marileda - il 70% sono donne e di queste il 60% ha una relazionestabile". Del sesso estremo invece ha parlato Ayzad, esperto diBDMS, sottolineando quanto le pratiche sadomaso in rete sianoestremizzate e esasperate, quando poi nella vita reale questerelazioni sessuali si basano sulla sigla SSC, ovvero Sano Sicuro Consensuale. Blog di cucina - Un successo di pubblico anche l'appuntamento in cui si discuteva diblog culinari e forse non solo perchè si trovava unostand dove si poteva preparare e inventare il proprio cocktail. Ipresenti, infatti, hanno partecipato con calore alla discussione:mentre si parlava della differenza tra i blog di ricette e quelli diintrattenimento culinario, dal pubblico si sono levate le proteste di chirivendicava la differenza tra chi ha passato la vita dietro ai fornelli e chiparla di cucina usando una tastiera. Durante la seconda giornata della Blogfest non sono mancati i problemi tecnici:dalla difficoltà di usare il wi-fi, giustificata dagli organizzatori con l'altonumero di presenze, a quelle dei relatori nei vari Camp con i computer. Dalpubblico qualcuno le ha sottolineate con ironia urlando "viva i bloggerche non sanno usare i pc!". Questi impedimenti hanno condizionato anchel'unico appuntamento 'tecnico' che ha richiamato un ampio pubblico, laTwitterence, quella che secondo programma sarebbe dovuto essere la primaconferenza italiana 'anti-noia' visto che prevedeva interventi limitati a 140parole. Il ruolo di contatore di parole alla fine è toccato invece che adelle macchine alle persone: infatti, quasi tutti i partecipanti alladiscussione, sono abbondantemente usciti dal limite previsto. Lamancanza del controllo sugli interventi però ha dato un esito positivo: siè potuto parlare liberamente di temi legati al web 2.0 tra cui le differenzetra social network come Twitter e Friendfeed o il problema deicontenuti a pagamento in rete. A questo proposito AlessandroGilioli, giornalista del settimanale L'espresso, ha evidenziato comesia difficile selezionare i contenuti di qualità tra lamassa generata dagli utenti e stabilirne un valore pecuniario. Tragli argomenti caldi anche il futuro della carta stampata su piattaformedigitali nello stile delle applicazioni iPhone. Su questo tema ilmoderatore dell'incontro, ha sintetizzato la situazione italiana conuna battuta che stava perfettamente in 140 parole: "Basterebbe soloche De Benedetti desse un sacco di soldi a Steve Jobs".  

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