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Calendario Pirelli 2010

Eros dal sapore anni 70

Carlotta Clerici
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IlCalendario Pirelli torna a un eros senza artifici e orpelli, all'insegna dellasemplicità e di una provocante naturalezza. Per l'edizione 2010 è stato scelto ilfotografo americano Terry Richardson, artista provocatorio e trasgressivo. “Terryha saputo mettere insieme la nostra tradizione con le atmosfere della pop art,portandoci indietro negli anni Sessanta e creando nuove emozioni”, affermaMarco Tronchetti Provera, presidente della Pirelli, nel corso dellapresentazione della 37esima edizione del calendario, tenutasi oggi a Londra.Dopo la Cina immortalata da Patrick Demarchelier nell'edizione 2008 e ilBotswana ritratto da Peter Beard per il 2009, per 'The cal' 2010 è la volta delBrasile. “Il calendario è stato fatto in Brasile – spiega Tronchetti Provera – mapoteva essere fatto ovunque nel mondo, perchè anche il nostro gruppo è ovunque.Quest'anno il gruppo festeggia 80 anni in Brasile e l'anno prossimo i 50 annidi presenza in Turchia e i 100 anni in Argentina. Come dico ogni anno – scherzaTronchetti Provera – questo è il miglior calendario di sempre e quest'annopossiamo dire senz'altro che Terry Richardson è il migliore fotografo che abbiamai fatto il calendario. E questo vale anche per le modelle. Poi sta a voigiudicare”. Il ritorno dell'eros - Nelle trenta immaginiche scandiscono i mesi del 2010, Terry Richardson raffigura il ritorno a un erosgiocoso e puro, ritrae una donna accattivante e semplice, che gioca con glistereotipi per annullarli. L'edizione 2010 di 'The Cal' è un ritorno alleatmosfere e alle immagini autentiche e naturali degli anni Sessanta e Settanta.Richardson sceglie una fotografia semplice, senza ritocchi, dove la naturalezzaprevale sulla tecnica e diventa la chiave per spogliare la donna daisofisticati modelli oggi alla moda. Il gallo, la sciabola, i getti d'acqua e ivecchi copertoni negli scatti diventano la punteggiatura che dà ritmo e armoniaal racconto di Richardson, dove le suggestioni della pop art, che aveva giàispirato alcune edizioni dei primi calendari, si fondono con lo stile delfotografo americano. “Un grande fotografo – spiega Richardson – coglie ilmomento. La mia tecnica è l'assenza di tecnica: l'obiettivo sono i miei occhi,il mio carisma, la mia capacità di catturare attimi di verità, qualunque essasia, i tagli delle immagini, l'uso del colore, le luci, le ambientazioni sonosempre stati i punti essenziali della mia arte fotografica”.

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