Istat, Italia sempre più vecchia
ma amante della tecnologia
L'Italia sta diventando sempre piùun Paese tecnologico, dove il computer e internet stanno prendendo sempre piùpiede. Sono più gli uomini a usare il pc rispetto alle donne, ma le bambine trai 6 e i 10 anni hanno il primato su i loro coetanei maschi. È questa lafotografia del nostro Paese contenuta nell'Annuario Statistico dell'Istat.L'uso del pc è cresciuto in modo rilevante dal 2007 ad oggi, mentre perinternet l'incremento è stato costante. Nel 2009, notano i ricercatori, inItalia dichiara di usare il pc il 47,5% della popolazione e il 44,4% usainternet. Un incremento decisamente significativo rispetto al 2008, quandousava il pc il 44,9% della popolazione e internet il 40,2%. E aumenta anche il numero dipersone che naviga tutti i giorni. Il pc coinvolge soprattutto i giovani eraggiunge il livello massimo tra i 15 ed i 19 anni (86%). Dai 20 anni in sucomincia l'uso comincia a diminuire, fino a raggiungere i valori più bassi tragli anziani (9,9% per la fascia d'età 65-74 anni e il 2,4% dai 75 anni) e untrend analogo vale per l'uso del web. Rimangono, in linea con gli anniprecedenti, le differenze di genere sia nell'uso del pc sia per internet. Inparticolare, usa il computer il 52,8% degli uomini contro il 42,5% delle donne,mentre usa Internet il 49,8% degli uomini contro il 39,4% delle donne. Va dettoperò che le differenze di genere sono «contenute o inesistenti» fino a 34 annie si accentuano a partire dai 35. Fra i 6 ed i 10 anni è diverso: usano il pcil 58,8% delle bimbe contro il 55,2% dei maschi e internet il 32,1% delle bimbecontro il 29,1% dei maschi. E se i maschietti sembrano vincere sulla frequenza,con un 8,5% che usa il pc tutti i giorni contro il 7,6% delle femminucce,queste prevalgono sull'uso quotidiano di internet (3,8% delle bambine contro il2,9% dei maschi). Permane la differenza territoriale: usa il pc il 51,5% dellapopolazione residente al Nord e il 48,8% di quelli del Centro e solo il 41,5%al Sud. Bolzano vanta la percentuale di utilizzo più alta, sia per l'uso del pc(55,6%) sia per internet (52,8%), la Puglia è fanalino di coda con 38,4% che usa il pc e 34,9%internet. I malati cronici - Ma l'Italia non è solo un Pese tecnologico:l'Italia è un Paese sempre più vecchio, che conta un esercito di malaticronici. Nelle famiglie regna l'insoddisfazione per la propria condizioneeconomica (il 41,3% ritiene «scarse» le proprie risorse economiche, percentualeche cresce al Sud). Sale, e questa è una buona notizia, la porzione dipopolazione scolarizzata e aumenta la quota di chi legge almeno un libro. Lapopolazione in generale aumenta, ma solo grazie all'apporto degli immigrati,che neutralizzano l'effetto negativo del saldo naturale. Secondo un datorelativo al 2009 poi, il 38,8% dei residenti in Italia dichiara di essereaffetto da almeno una delle principali patologie croniche, ma tale percentualesale all'86,9% per gli ultrasettantacinquenni. Le malattie croniche più diffusesono: artrosi-artrite (17,8%), ipertensione (15,8%), malattie allergiche(10,2%), osteoporosi (7,3%), bronchite cronica e asma bronchiale (6,2%),diabete (4,8%). Popolazione - A fine 2008 i residenti inItalia sono 60.045.068, circa 426mila in più rispetto al 2007, a fronte di un saldoattivo del movimento migratorio di 434.245 unità. Un italiano su cinque ha piùdi 65 anni. Gli anziani (dagli ottanta anni in su) rappresentano il 5,6% dellapopolazione italiana. A fine 2008 l'indice di vecchiaia registra un ulteriore incremento,raggiungendo un valore pari al 143,1%. Nella graduatoria internazionale (dati2007), la Germania,con un indice pari a 146,4, è il paese maggiormente investito dal fenomenodell'invecchiamento, seguita dall'Italia. Bulgaria e Grecia sono gli altripaesi dell'Unione europea in cui la popolazione ha una struttura per etàparticolarmente anziana. Residenti - I residenti sono circa 426.00 in più rispettoall'anno precedente: un totale di 60.045.068 abitanti. Questo incremento sideve al saldo attivo del movimento migratorio (+434.245 unità) che neutralizzal'effetto negativo del saldo naturale (-8.467 unità). Fecondità - Prosegue il trend crescente osservato dopo il 1995, anno incui, con 1,19 figli per donna, la fecondità ha toccato il punto minimo. E lafecondità delle donne, si legge nell'Annuario, si attesta nel 2008 a 1,41 figli per donna.Però all'interno dell'Unione Europea a 27 Paesi (dati 2007), l'Italia sicolloca nella parte bassa della graduatoria. Matrimoni - I matrimoni segnano nel 2008 una battuta d'arresto dopo laripresa osservata l'anno precedente, passando da 250.360 a 249.242. Iltasso di nuzialità è invece stabile al 4,2 per mille. Pur in calo da diversianni in termini relativi (dal 75,3% del 2000 al 62,8%), il matrimonio religiosoresta la scelta più diffusa per le coppie che decidono di fare il «grandepasso». È soprattutto nelle regioni meridionali a prevalere un modello di tipotradizionale, la percentuale dei matrimoni celebrati con rito religioso è del77,3% contro il 51,1% del Nord e il 56,2% del Centro.