Turismo gay in crescita:
spendono il 30% in più
Il turismo gay non subisce la crisi mondiale, anzi, è uno dei pochi mercati in crescita, al punto che Assotravel, associazione che riunisce agenzie di viaggio e che è legata a Confindustria, ha organizzato, per il 10 e l'11 dicembre a Roma e a Milano, un seminario rivolto agli agenti di viaggio dal titolo: “Il Mercato del gay travel: le principali destinazioni turistiche e come relazionarsi con il viaggiatore gay”. «Assotravel promuove il corso con l'intento di offrire agli agenti di viaggio la possibilità di conoscere e approfondire questa sempre più consistente, in termini di valori economici, nicchia di mercato - spiega Andrea Giannetti, presidente di Assotravel - e conseguentemente l'associazione sostiene qualsiasi tipo di specializzazione presso le aziende del settore: che si tratti di surfisti australiani o di alpinisti himalayani, è un forte valore aggiunto che descrive la capacità di approfondimento verticale e di approfondimento dell'agenzia di viaggio che è quindi in grado di gestire fabbisogni specifici». «Questo segmento non risente della crisi perché per i gay il viaggio ha un valore di libertà al quale raramente si rinuncia, il viaggio è un'esigenza vera, soprattutto per chi, in Italia, vive in piccole realtà», spiega Daniele Iannaccone, responsabile marketing di Gay.it. Il reddito medio dei gay è, tra l'altro, il 38% superiore a quello della media italiana. In Spagna è stato calcolato che il turista gay spende in media il 30% in più degli altri, con una media di circa 130 euro al giorno. E il 31% degli omosessuali, in Italia, lo scorso anno ha fatto una vacanza in crociera. Le mete più gettonate dai turisti gay sono Gran Canaria in estate e le capitali europee in inverno, soprattutto Londra, Barcellona e Berlino, ma anche Vienna che - spiega Iannaccone - negli ultimi anni si è posizionata a favore del target gay più ricco, fornendo ad esso cultura e divertimento. Così anche Bruxelles, che sta orientando la propria offerta sempre più a favore di questo segmento di mercato. In Italia, invece, il giro d'affari del turismo omosessuale equivale al 7% del fatturato complessivo del turismo: solo una nicchia di mercato quindi, soprattutto se paragonato ad altri Paesi esteri, dove è ormai un segmento turistico al pari degli altri, che, negli Stati Uniti ad esempio, genera acquisti per 610 miliardi di dollari, di cui circa 55 milioni solo per turismo. Per sviluppare questo segmento, nei mesi scorsi è stato siglato un accordo pluriennale tra Ttg Italia, società che si occupa di comunicazione e servizi per le imprese del turismo, e Iglta, associazione che riunisce nel mondo tutti i protagonisti del turismo gay, che ha previsto l'organizzazione di giornate di formazione ad hoc per gli agenti di viaggio, i direttori e gli addetti al ricevimento alberghiero.