Una ronda tira l'altra
Torna la Guardia repubblicana
È scoppiata la guerra delle ronde. Sabato scorso, in occasione del primo congresso nazionale del Movimento sociale italiano – Destra italiana a Milano, sono sbucate quelle ormai note come “ronde nere”, ideate da Gaetano Saya, un passato da agente della Nato e un presente da fondatore di partiti: tra il '98 e il 2001 ne ha creati tre, finendo sempre al centro di indagini per truffe e propaganda di idee fondate sulla superiorità e l'odio razziale. Se ci sono quelle padane, perché non devono esserci anche quelle vestite con camicia grigia e basco con tanto di aquila imperiale? E così ha fatto con la Guardia nazionale italiana. Quelle di Indymedia - Oggi è arrivata la risposta di alcuni gruppi autonomi che, tramite il portale Indymedia, hanno giocato al rilancio con la “proposta per la costituzione della Milizia comunista italiana”, un appello rivolto “a tutti i militanti della sinistra extraparlamentare” per la costruzione di un'organizzazione che faccia da concorrente a quella dei fascisti. “Non possiamo permetterci di stare a guardare”, si legge nell'appello a firma di tale Uno, che prova a fare leva sul “dovere dei comunisti e degli antifascisti di avere una propria Milizia che svolga un compito di ‘vigilanza democratica' per evitare le tristi degenerazioni che conosciamo bene”. Un gruppo che tragga ispirazione dalla ‘Volante rossa', operativa nel primo Dopoguerra, e dalle ‘Black panthers' americane, in voga soprattutto negli anni '60. La Guardia nazionale repubblicana - La lista non finisce qui, perché almeno sulla carta esiste anche una Guardia nazionale repubblicana. L'ideatore è Alberto Castagna, di Isernia, segretario del Partito fascista repubblicano e già ex dirigente nazionale del movimento Fascismo e libertà. Castagna ci tiene a sottolineare che è riuscito sempre ad evitare le incriminazioni previste dalla legge Scelba che impedisce la ricostruzione di qualsiasi movimento legato alla tradizione fascista. “La mia è una idea avuta 2 anni fa. E non si tratta di prendere dei volontari dal nulla per mandarli per strada, non si sa mai quello che può accadere”, dichiara a Libero-news.it. Alla base di tutto c'è un addestramento di 90 giorni, guidato dalle Forze armate. Solo chi sarà in grado di superare tutti i test, compresi quelli psico-attitudinali, potrà essere affiancato alle Forse dell'ordine. In maniera del tutto volontaria, senza soldi, ma eventualmente con armi. “Purché operi al fianco di polizia o carabinieri”, sottolinea Castagna, “e sotto il mandato dei ministeri dell'Interno e della Giustizia”. "Come negli Stati Uniti" - Una ronda apolitica e apartitica, quindi? “Sì, anche se è chiaro che prende spunto dall'esperienza della Repubblica sociale”. E non solo: “Si tratterebbe di costruire qualcosa che c'è già negli Stati Uniti con la Guardia nazionale: uomini che in occasione di alluvioni, cataclismi o altri casi di emergenza aiutano le altre Forze a mantenere l'ordine pubblico”. Castagna è “scettico” di fronte alla Guardia nazionale italiana di Saya: “Non puoi mettere persone impreparate per strada, occorrono dei corsi di formazione. E poi devi sapere se hanno la fedina penale sporca o meno”. Ha già contattato i dirigenti dei ministeri, “ma o ho sbagliato indirizzo o no so, non mi hanno mai risposto”. Non è che Saya le ha rubato l'idea? “Non ho le prove per poterlo dire. Credo semplicemente che mi abbia anticipato sul tempo e ha ottenuto pubblicità”. (Dario Mazzocchi)