"Chiarisca": anche Avvenire
fa pressing su Berlusconi
A questo punto è necessario “arrivare il più presto possibile a un chiarimento sufficiente a sgomberare il terreno dagli interrogativi più pressanti”. Lo ha chiesto la Conferenza episcopale italiana, o meglio il quotidiano della Cei Avvenire, in un editoriale pubblicato questa mattina: “Veleni e sospetti – La catena delle non chiarezze”. Il punto centrale per il giornale cattolico è che Silvio Berlusconi rispondi il più presto possibile agli interrogativi e alle insinuazioni, nonché ai malumori che arrivano non “solo dagli avversari politici, ma anche da una parte di opinione pubblica non pregiudizialmente avversa al premier”. “È lecito domandarsi - si chiede l'Avvenire - se il presidente del Consiglio abbia finora scelto la linea di resistenza migliore e i difensori più appropriati al suo caso”. Ma anche se “non fosse possibile eliminare ogni ombra, perché ad esempio su alcune questioni il bandolo della matassa è in mano alla magistratura, si pongano almeno i presupposti per evitare ulteriori stillicidi di chiacchiere e di tempeste mediatiche”. “Senza illudersi - conclude Avvenire - che l'efficienza dell'azione di governo possa far premio, sempre e comunque, sui comportamenti privati. Alla lunga, tutto finisce per avere un prezzo. E il pericolo, soprattutto in questo caso, è che a pagarlo non sia soltanto il singolo debitore di turno, ma l'interno Paese”.