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Si spezza un altro Eurostar

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I sindacati: allarme sicurezza

Albina Perri
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Milano - Ci risiamo. Un altro treno Eurostar si è spezzato ieri sera in stazione Centrale a Milano, appena una settimana dopo che un altro treno, sempre Eurostar, aveva subito un incidente analogo. Per fortuna anche in questa circostanza nessun ferito. Il Treno, proveniente da Palermo, stava per essere trasferito al deposito della Malesana dopo la fine del servizio. Dopo pochi metri di marcia il gancio tra i vagoni 9 e 10 si è spezzato, secondo le prime ricostruzioni, dopo l'azionamento del freno di emergenza nella locomotiva di coda, per cause ancora da accertare. Probabilmente, alla base dell'incidente, c'è un errore umano. Intanto il caos regna sovrano alle Ferrovie dello Stato. Da un lato ci sono i vertici di Trenitalia che ritornano a minimizzare l'accaduto, definendo questo secondo incidente come il primo: «Il fatto è avvenuto anche questa volta per una mancata osservanza delle procedure operative da parte del personale che, in partenza verso il deposito, ha attivato il dispositivo di sicurezza sulla locomotiva di coda mentre quella in testa iniziava a tirare». Comunque, precisano i vertici di Trenitalia, «anche se il treno si dovesse spezzare in corsa, il freno continuo determinerebbe l'istantanea interruzione delle due sezioni del mezzo, e mai l'episodio potrebbe avere ripercussioni sulla sicurezza». Ma questa versione non convince tutti  e sulla sicurezza dei treni i dubbi si sprecano. I sindacati del personale delle Ferrovie invitano l'azienda a non minimizzare l'accaduto e si dicono "preoccupati per la sicurezza" dei treni su cui viaggiano e lavorano ogni giorno migliaia di persone. Ezio Gallori, della rivista dei macchinisti "Ancora in Marcia" e leader storico dei macchinisti non ha dubbi: «Non è possibile- dice Gallori- che in così breve tempo si siano verificati due incidenti potenzialmente così gravi; le preoccupazioni espresse pochi giorni fa dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza erano evidentemente fondate e le Ferrovie dovrebbero prenderle seriamente in considerazione, anzichè minacciare quei lavoratori che, preoccupati per la sicurezza di viaggiatori e ferrovieri, informano su simili fatti». «In questo momento - precisa Gallori - mi risulta che è in corso una riunione tra il Dirigente del Trasporto passeggeri e le organizzazioni sindacali della Lombardia. Mi auguro che i sindacati sappiano prendere tutte le misure del caso e non tentino di far passare in sordina quanto sta accadendo». Dello stesso avviso anche Dino Tibaldi, responsabile Lavoro del Pdci:  «Le Fs non sminuiscano e ascoltino le rappresentanze sindacali». «In otto giorni due Eurostar che si spezzano con le stesse modalità», spiega il rappresentante dei Comunisti Italiani. E aggiunge: «È un fatto che non può non destare preoccupazione. Le ferrovie farebbero bene a verificare a fondo cosa sta accadendo a quei materiali e non sminuire la cosa o intimidire e minacciare, come l'azienda ha fatto, i lavoratori e i Rls che hanno il sacrosanto dovere di vigilare sulla sicurezza di chi lavora e di chi viaggia. Sicurezza che deve essere al primo posto».

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