G8, l'Onda occupa i rettorati
di Roma, Milano, Napoli
Il G8 dell'Aquila è ormai alle porte e i movimenti studenteschi e collettivi si sono messi all'opera, dopo che questa mattina la Procura di Torino ha ordinato l'arresto di 21 persone che avevano preso parte agli scontri nella città piemontese in occasione del G8 dell'Università dello scorso maggio. Secondo i risultati delle indagini, sarebbero gli stessi che hanno rovesciato cassonetti, tirato uova e lacrimogeni contro gli agenti e bloccato il traffico, mandando in tilt la città. La risposta non si è fatta attendere e in poche ore molti rettorati di diversi atenei italiani sono stati presi d'assalto ed occupati. Da Milano a Napoli, da Bologna a Roma, è la protesta si è sparsa come una macchia d'olio. I primi a essersi dati da fare sono stati i collettivi de La Sapienza, il cui rettorato è stato occupato questa mattina. “Liberi tutti e tutte” e “L'Onda perfetta non si arresta” sono gli striscioni che gli studenti hanno appeso fuori dalle finestre degli uffici universitari. Sul posto è intervenuta la polizia, mentre gli occupanti chiedevano al rettore Frati una dichiarazione di condanna con gli arresti. La risposta è contenuta in una nota resa pubblica nel primo pomeriggio: “Il rettorato di questa università è da sempre rispettoso di diversi ambiti di competenza istituzionale e, per quanto direttamente lo riguarda da sempre garantisce a tutte le componenti universitarie la libertà di espressione e aggregazione che considera indispensabili per una democratica convivenza civile”. La Sapienza non è l'unico ateneo ad essere stato occupato nella capitale: la stessa sorte è toccata alla Facoltà di Architettura dell'Università Roma Tre, dove ha fatto irruzione una gruppo di aderenti alla Rete V Strategy che fa parte del cartello anti G8. “Abbiamo occupato in solidarietà agli studenti arrestati questa mattina e per protestare contro l'indisponibilità del rettore Fabiani nel concedere un mese fa alcune aule per svolgere assemblee sul G8”, ha detto uno dei rappresentanti di V-Strategy. “Più tardi è prevista un'assemblea degli Milano – Le proteste hanno fatto irruzione anche a Milano, dove l'Università Statale è stata occupata da un gruppo di studenti che sono entrati nell'ufficio del rettorato e hanno esposto striscioni e organizzato cortei interni. Alle manifestazioni di protesta all'interno dell'ateneo di via Festa del Perdono avrebbero partecipato alcune decine di universitari. Erano alla ricerca del rettore Enrico Decleva, che però non era presente. A quel punto hanno esposto dalle finestre del primo piano, verso il cortile interno, uno striscione molto simile a quelli sventolati a Roma. In uno è scritto “Liberi tutti, liberi subito”. Infine gli studenti hanno percorso in corteo i corridoi dell'università diretti verso gli uffici della facoltà di Lettere e Filosofia per parlare con il preside Bologna - Circa una settantina di studenti dell'Onda e di altri collettivi antagonisti cittadini hanno occupato il rettorato per protestare contro gli arresti della Procura di Torino. L'azione è stata decisa dopo una breve assemblea del Movimento e sulla scia di proteste analoghe in altre città. I ragazzi, che si sono fermati nel cortile interno dell'edificio, hanno chiesto un incontro immediato con la prorettrice Paola Monari. Napoli - Un gruppo di studenti annuncia l'occupazione della sede del rettorato dell'Università di Napoli Federico II. L'iniziativa è stata decisa come protesta dopo l'operazione che ha portato agli arresti della Procura di Torino per gli incidenti in seguito al G8 di Torino. I manifestanti intendono così agire “in segno di solidarietà con gli studenti arrestati e contro l'ondata repressiva che si è scatenata”. Padova - Proteste sono in corso anche a Padova: a manifestare i membri del centro sociale Pedro, il cui leader, Max Gallob, noto per essere particolarmente attivo nell'ambito del mondo No Global, è finito in manette nel corso dell'operazione di questa mattina. A difendere Gallob l'avvocato Aurora d'Agostino che, a margine di una conferenza stampa organizzata davanti al Bò a Padova, ha definito “eccessiva” la misura emessa nei confronti del suo assistito. Tra gli organizzatori non manca il nome di Luca Carasin.