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Bersani progetta il suo Pd

"Sia come una bocciofila"

Silvia Tironi
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Pierluigi Bersani ha le idee ben chiare: il suo Partito democratico deve essere come l'Avis o, addirittura, come una bocciofila. Lo ha detto chiaro e tondo, durante una video intervista che è on-line sulla piattaforma Excite.it, con il blogger Diego Bianchi, in arte Zoro. “Se stai in un'associazione”, intima Bersani, “devi anche accettare alcune autolimitazioni, serve un minimo di disciplina e meccanismi che garantiscono la partecipazione anche al di fuori di te. Finora noi ce ne siamo dimenticati”. "Servono regole" - Nessun Partito comunista che risorge dalla ceneri, quindi, ma “un'associazione che funzioni”. “Voglio fare l'Avis, o una bocciofila in cui ci sono delle regole”. Che “ne non è che puoi fare come vuoi”. Il credo-Bersani sta tutto qui. Non puoi fare come vuoi, c'è chi comanda e ordina e c'è chi deve eseguirli questi ordini. Magari può pure dissentire, ma il capo è un altro. Il candidato alla guida del Pd lo sa bene. Arriva dai colli piacentini, dove le vecchie fotografie che sono appese nelle osterie e nei bar raccontano ancora di un passato dove gli anziani si dedicavano al nobile gioco delle bocce: battibecchi accesi, misurazioni millimetriche per stabilire chi fosse andato il più vicino possibile al boccino. E con l'arbitro super partes che stabiliva chi fosse il reale vincitore. In una bocciofila ci sono delle regole, come nell'Avis, l'associazione dei donatori del sangue dove ricordano, ad ogni vigilia di prelievo, di non abbondare con l'alcol e di presentarsi a stomaco vuoto davanti alla siringa. Prerogative che vanno rispettate. "Ok le primarie, ma pure le tessere" - “Io sono per le primarie – si preoccupa di ricordare Bersani -, per un partito moderno, ma non posso accettare che la nostra politica sia affidata ad una galassia che non ha una incisività reale”. Allo stesso tempo, “se la parola ‘tessera' diventa impronunciabile, ma che razza di partito è?”. Basta con l'idea di un “partito liquido”, “che poi ci facciamo una bella bevuta e arrivederci e grazie”. No, il centrosinistra italiano “ha bisogno di organizzazione e di radicamento sul territorio”. Perché tutto questo si realizzi, almeno nelle intenzioni, Bersani dovrà vedersela con Dario Franceschini e Ignazio Marino: “Spero di vincere perché penso di avere in testa qualcosa che può essere utile”, afferma nella video intervista. “Non mi sono mai mosso per esigenze mie, penso che questa sia un'occasione per darci una linea che si capisce, perciò conto di vincere”. “Lavoro per vincere”. Un rocker duro e puro - Per regalare emozioni anche al di là della politica, l'ex ministro si sofferma a parlare di musica: non ha mai nascosto di essere un amante del rock, quello duro e puro. E forse non si tratta di un caso. “A me piace tutto il rock. I Led Zeppelin, ad esempio, è il ritorno alle origini, ma è il meglio”. Qualcosa di più recente, gli chiede il blogger? “Ma ascolto anche i Metallica”. Pierluigi Bersani ha davvero intenzione di picchiare duro. Il video con l'intervista a Bersani

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