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G8, Obama parla di calcio con Lula

E Michelle piange tra le macerie dell'Aquila

Albina Perri
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 Il presidente americano Barack Obama ha aperto la sua seconda giornata al G8 dell'Aquila incontrando il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, che gli ha regalato una maglietta della nazionale di calcio brasiliana. All'inizio dell'incontro Lula, dopo avere stretto la mano ad Obama, gli ha consegnato una maglia gialla della nazionale, col numero '5'. "E' bellissima, splendida. Mi piace molto!", ha esclamato Obama, che in realtà si trova più a suo agio con le magliette del basket. Durante le battute iniziali tra i due presidenti, Lula ha detto ad Obama di essere stato ispirato dal suo slogan elettorale "Yes we can". I brasiliani hanno poi spiegato ai media che non c'era alcun significato particolare nel numero '5' della maglietta. Il numero che divide i due leader è invece il 2016, l'anno olimpico che vede sia Rio de Janeiro che Chicago (la città di Obama) in lizza per ospitare la grande manifestazione sportiva.  Le lacrime della First lady - Michelle, intanto, era in visita tra le macerie provocate dal terremoto. E non è riuscita a trattenere la lacrime, ammettendo di essere stata profondamente “colpita” dal disastro provocato dal sisma. In particolare ha rivolto molte domande sui bambini: “Ma quanti ne sono morti nel terremoto?”, ha chiesto alla guida. A quel punto ha voluto ribadire la promessa fatta dal marito ieri: gli americani non abbandoneranno gli aquilani. “Sono molto commossa. Cercheremo di fare tutto il possibile per sostenervi”, ha detto rivolgendosi agli abitanti del capoluogo abruzzese. Michelle ha detto inoltre di essere “molto preoccupata” dal loro stato psicologico e ha chiesto cosa si stesse facendo per far loro superare la paura di rientrare nelle case. La visita al centro storico - Con lei c'erano anche le altre undici signore. Insieme hanno visitato il centro storico, piazza del Duomo e il palazzo della Prefettura, più o meno il tour effettuato ieri dal presidente degli Stati Uniti. Oltre a Michelle Obama, anche oggi in giallo, c'erano la moglie del premier britannico Sarah Brown, la moglie del premier giapponese, Chikako Aso, la first lady indiana Gursharran Kaur, la signora Marisa Letícia Lula da Silva, moglie del presidente brasiliano, la prima signora del Canada, Laureen Harper. Ci sono inoltre la consorte del premier svedese Filippa Reinfeldt, la messicana Margarita Zavala Calderon, la moglie del presidente della commissione Europea Barroso Margarida Sousa Uva, la signora sudafricana Sizakele Khumalo, e le consorti del presidente della Nigeria e del presidente del Gabon. Ad accoglierle sempre i ministri Mara Carfagna e Mariastella Gelmini.

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