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Accordo sull'Africa al G8

Pronti 15 miliardi di dollari

Dario Mazzocchi
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Al G8 dell'Aquila è il giorno dell'Africa. Oltre ai Grandi che da mercoledì si trovano nel capoluogo abruzzese, al tavolo del vertice oggi si sono sedute anche Algeria, Angola, Egitto, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal, Sudafrica e i rappresentanti dell'Unione africana. Investimenti e risorse per permettere al continente nero di crescere e di risolvere alcuni dei problemi che lo attanagliano che arrivano a 15 miliardi di dollari in tre anni. Acqua - Il summit del mattino ha stabilito che bisogna agire rapidamente per limitare l'impatto della crisi sui progressi e occorre, soprattutto, risolvere il problema dell'acqua. Sia gli Otto che i Paesi africani “si impegnano a istituire una partnership più forte tra l'Africa e i Paesi del G8 per accrescere sia l'accesso all'acqua sia ai servizi sanitari di base. Per questo motivo, si legge ancora nella dichiarazione, sarà istituita “una commissione ad hoc di alto livello” formata da membri dei governi dei Paesi coinvolti al fine di “raggiungere risultati concreti sul campo”. Oltre agli Otto, il documento è stato sottoscritto i leader di Algeria, Angola, Egitto, Nigeria, Senegal, Sudafrica, più Libia come presidenza dell'Unione africana ed Etiopia come presidenza del Nepad. Lotta alla pirateria - Uno degli argomenti affrontati ha riguardato anche la sicurezza, dopo l'inasprirsi dell'azione dei pirati al largo delle coste africane. Nella dichiarazione si afferma nuovamente “l'impegno a mantenere sforzi collettivi per combattere più efficacemente tutte le forme di criminalità e di crimine organizzato, inclusa la pirateria al largo delle coste dell'Africa orientale”.

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