L'Onu attacca ancora l'Italia
"Usa forza nei respingimenti"
Ancora critiche sullaquestione dei respingimenti. Ancora accuse da parte dell'Onu nei confronti dell'Italia.L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha scritto una letteraal governo italiano per avere chiarimenti sul trattamento riservato alle 82persone respinte in Libia il primo luglio scorso, denunciando la mancataverifica dei requisiti per il diritto d'asilo prima di operare i respingimenti.L'Onu critica inoltre il ricorso all'usodella forza contro i migranti e chiede all'Italia il “rispetto della normativainternazionale”. L'Unhcr ha raccolto testimonianze delle 82 personeintercettate dalla Marina militare a circa 30 miglia da Lampedusa etrasferite poi su una motovedetta per essere ricondotte in Libia, in centri didetenzione. Fra loro 76 cittadini eritrei, di cui 9 donne e almeno 6 bambini. Duroil commento del ministro per le Politiche europee Andrea Ronchi, secondo il quale “l'Unhcr si deve vergognare echiedere scusa all'Italia. La cosa che lascia maggiormente perplessi - osserva- è che l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati abbia diramatoun comunicato e lo abbia fatto senza procedere ad alcuna preventiva verificacon le autorità italiane delle versioni raccolte. Si tratta di accuseavventate, false, demagogiche, offensive e ripugnanti che offendono le nostreforze armate che nel mondo dimostrano ogni giorno la loro moralità, la lorodedizione, umanità, competenza e sacrificio”. Di opposto parere Livia Turco, capogruppo Pd incommissione Affari sociali della Camera: “È una vergogna che all'Italia siastata fatta richiesta di chiarimento sul rispetto dei diritti umani degliimmigrati. È il governo della destra che espone l'Italia a questa umiliazionecon le scelte fatte in materia di immigrazione, basate sulla paura e sullacreazione di un capro espiatorio. Questa maggioranza non ha niente a che farecon la tradizione italiana di accoglienza che conosce bene i fenomenidell'immigrazione e dell'emigrazione. Il governo chiarisca al più presto”.