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Il Dpef passa alla Camera

Tremonti: nessun declino

Dario Mazzocchi
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La Camera ha detto sì alla risoluzione targata Pdl e Lega sul Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013 e, al Senato, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha tranquillizzato: “L'Italia non è in declino”. I voti a favore sono stati 254, 233 quelli contrari. Due deputati si sono astenuti. La risoluzione chiede impegni al governo per contenere il debito pubblico, per le infrastrutture per il Sud, per approvare entro novembre il ddl sulla riforma di bilancio. Inoltre, si impegna l'esecutivo a trasmettere al parlamento le delibere del Cipe contenute nel Dpef, in modo che le commissioni competenti possano esprimere il parere come richiesto per legge. "Scelta razionale e prudente" - Il ministro dell'Economia, durante il suo intervento in Senato dove dovrà transitare il documento, ha spiegato che “la scelta prudente e razionale di fiducia fatta da questo governo è la scelta che è stata oggetto del consenso nelle ultime tornate elettorali, è la scelta che questo governo intende continuare a fare”. Anche perché l'Italia “non è in declino”, il sistema economico “tiene” e va anche meglio rispetto ad altri paesi europei. Tremonti ha portato un esempio a sostegno delle sue parole: “Per la prima volta negli anni recenti la dinamica del deficit e del debito italiano è sotto la media europea e questi sono i numeri che si acquisiscono in Europa”. Sull'evasione ha incalzato: “Ma voi pensate davvero che un evasione fiscale, che è evidentemente presente e su scala di massa in questo paese, si possa contrastare senza mettere in campo i governi locali? Io credo l'Italia sia l'unico Paese che non ha finanza locale vera”. Finanza locale - Per il titolare del Tesoro “la finanza locale è fondamentale anche come principio di azione per battere l'evasione fiscale e su questo credo che sia fondamentale l'azione del governo, l'azione della maggioranza e anche l'azione dell'opposizione. Se volete davvero contrastare l'evasione fiscale serve anche l'azione dei governi locali, essendo che questo è uno dei differenziali che ci separano dal resto d'Europa”. Il Sud - Dal dibattito non poteva mancare il Mezzogiorno. Tra gli obiettivi prioritari dell'azione di governo si indicano “le opere strategiche per l'infrastrutturazione del Mezzogiorno d'Italia” con la presentazione di “uno specifico piano al fine di promuovere lo sviluppo e la competitività internazionale”. Inoltre, l'esecutivo dovrà “valutare” la possibilità di introdurre, tenendo conto delle compatibilità di finanza pubblica, “un sistema di fiscalità di vantaggio in favore delle imprese che investono nelle regioni meridionali”. Ma il Movimento per le autonomie ha presentato a sua volta una risoluzione in Senato: in particolare la mozione vuole impegnare il governo ad attuare “una profonda inversione di rotta sul piano degli investimenti economici e finanziari, restituendo al Mezzogiorno, in modo progressivo ma in tempi certi, le risorse sottratte negli ultimi anni”. Ed ecco che Salvatore Cuffaro, senatore dell'Udc, ha spiegato che “il Governo nell'ultimo anno ha cassato un miliardo e mezzo di risorse che il Mezzogiorno aveva già avuto, utilizzandole per l'ICI, ma promettendo di restituirle. Non si capisce, però, se, dove e quando ha intenzione di restituire quelle risorse”.

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