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Silvio deejay: ai giovani

dedico "Vita spericolata"

Dario Mazzocchi
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“Per tutte le ragazze e i ragazzi in ascolto, una canzone cult di Vasco Rossi il cui titolo voi conoscete bene che è ‘Vita spericolata'...”: ad annunciarlo alla radio non è stato un deejay qualunque, ma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in occasione dell'ultima puntata stagionale di Radio Gioventù, la radio del ministero presieduto da Giorgia Meloni, che conduce ogni puntata con Pierluigi Diacono. Ospite d'onore, per il congedo estivo, era proprio il premier. Al termine di un'intervista di una decina di minuti nel corso della quale ha elencato i risultati ottenuti in questo anno di governo (e tra i principali rivendica “l'essere stato determinante nel far riprendere i rapporti tra l'amministrazione americana e quella della Federazione russa”), è stato invitato, come altri ospiti nelle settimane scorse, a calarsi nei panni del dj per lanciare un brano musicale. "Coincide con il mio passato e il mio presente" - “Non sono molto adeguato ai tempi, sono rimasto un po' indietro...” ha provato a districarsi il Cavaliere. “Non si preoccupi - hanno risposto i due conduttori -: il titolo glielo abbiamo scelto noi”. E si trattava di “Vita spericolata”, il brano che agli inizi degli anni Ottanta ha contribuito a lanciare la carriera di Vasco. E che diventa l'occasione per un siparietto tra i due conduttori e il premier: “E' perfetta per lei presidente - dice Diaco -, più spericolato di lei in Italia non c'è nessuno...”. “In effetti il titolo coincide con il mio passato e con il mio presente - replica Berlusconi -. Per il futuro invece mi piacerebbe una vita un po' più tranquilla, ma so già che sarà difficile”. Per il cantante di Zocca si tratta dell'ennesimo “sdoganamento” politico perché al concertone del Primo Maggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil un suo brano, “Il mondo che vorrei”, era stato scelto come leit motiv dell'edizione 2009, mentre Pierluigi Bersani ha scelto di parafrasare un'altra delle sue canzoni, “Un senso”, per creare lo slogan della propria corsa alla carica di segretario del Partito democratico.

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