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Scontro Guzzanti-Colle

su intercettazioni del premier

Dario Mazzocchi
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Paolo Guzzanti contro il Cavaliere, il Quirinale contro Paolo Guzzanti. L'ex parlamentare di Forza Italia, che oggi siede alla Camera come iscritto al gruppo misto per il Partito liberale, ha riacceso gli animi annunciando, attraverso il blog che è andato in tilt per colpa dei troppi contatti, di essere pronto a svelare ai magistrati il contenuto delle intercettazioni di Silvio Berlusconi “che parla della sua attività sessuale”. Sarebbero quelle ordinate dalla procura di Napoli e fatte distruggere per Guzzanti direttamente dal Quirinale. Che prontamente ha replicato al giornalista. Blog in tilt - Stando al racconto di Guzzanti, “un famoso direttore ha mostrato e fatto leggere a un numero imprecisato di persone (deputati e deputate di Forza Italia per lo più) i verbali che tutti i direttori di giornali hanno, ma che avrebbero deciso di non usare su sollecitazione del presidente Napolitano”. Intercettazioni nelle quali “persone che ora ricoprono cariche altissime si raccontano fra di loro cose terribili” e che tirerebbero in ballo lo stesso presidente del Consiglio. Il deputato rivela di conoscerne il contenuto in quanto gli è stato riferito da alcune persone che le hanno lette (“persone serissime, uomini e donne, tutti della stessa area del centrodestra”, ci tiene a precisare). E conclude: “Il giorno in cui un magistrato, lette queste mie parole, volesse interrogarmi per sapere da chi ho avuto queste relazioni e chi fosse il giornalista che ha fornito il materiale di lettura farei il mio dovere e farei i nomi”. "Immagine devastante" - L'Italia dei valori non si è fatta trovare impreparata. Il presidente dei deputati dipietristi Massimo Donadi ha annunciato che il suo partito è pronto a presentare una denuncia alla magistratura perché indaghi su quanto affermato. “Quanto scrive Guzzanti è di una gravità inaudita”, incalza Donadi, “ne viene fuori un'immagine devastante del Paese”. Il Quirinale: solo insinuazioni - Ma una secca replica è arrivata da parte del Quirinale, tirato in ballo dal presunto retroscena di Guzzanti: in una nota si legge che “è assolutamente priva di fondamento l'insinuazione, riferita dal senatore Paolo Guzzanti, secondo la quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avrebbe sollecitato non si sa quali direttori di giornali a non pubblicare taluni atti giudiziari che sarebbero in loro possesso”.

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