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Bossi: per l'unità d'Italia

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non vanno spesi soldi

Dario Mazzocchi
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Per le celebrazioni del 150° anniversario dell'unità d'Italia non andrebbe speso nemmeno un soldo, considerato che la nascita dello Stato italiano “fu un atto contro natura”. È quasi Ferragosto e, come da tradizione, il leader della Lega Umberto Bossi prova a ravvivare la politica vacanziera. Solitamente ci prova durante il buen retiro a Ponte di Legno, questa volta lo fa dalla festa del Carroccio a Borgo San Giacomo, nel Bresciano. Un atto contro natura - “Quanto bisogna spendere il 150° anniversario dell'Unità d'Italia? Credo zero”, ha dichiarato senza fronzoli il ministro per le Riforma. Proprio mentre si fa un gran discutere dei fondi da stanziare per l'evento storico. Non solo: dalle colonne della Padania la Lega non si trattiene e sentenzia: “La nascita dello Stato Italiano fu un atto contro natura”. "Privati della nostra identità" - Andiamo per ordine. Nel corso dell'intervento di domenica sera, Bossi ha raccontato di aver invitato il governo a non stanziare fondi per celebrare l'anniversario. "Ho detto al Consiglio dei ministri - ha svelato il Senatùr - di dare i soldi alla gente, non per ricordare una cosa che poi è andata in senso opposto. Bisogna reagire contro la canaglia - ha aggiunto - che ci ha privato dei dialetti e dell'identità per trasformarci in schiavi". Frattura territoriale - Non è bastato il comizio, dalle parole dette si è passati alle parole scritte in un'editoriale sulla Padania. L'accusa è forte: si fa un gran corsa a rileggere “la storia come se fosse una sfida sportiva”. Nella realtà delle cose, secondo la Lega Nord, “fu proprio l'Unità a creare la frattura territoriale Nord-Sud, cioè a disvelare una radicale diversità culturale e sociale, economica e produttiva, davvero inconciliabile, che divenne sorgente di divisione, non già di unione”. La nascita del'Italia fu un atto contro natura, “contro la storia”, e a tal proposito è ora di liberarsi di “un relitto storico” per rifondare l'Italia “attraverso il federalismo”.

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