Messina, un intero quartiere
su un terreno ad alto rischio
Dall'inviato a Messina Albina Perri - Tutti giù perterra. È successo a Scaletta e a Giampilieri superiore ieri, succederà aMessina domani. Lo dice un documento della Regione Sicilia, il Pai, checlassifica il cuore della città, quella sopra e sotto il Monte Piselli, comezona R4 a priorità 1, cioè quella in cui “sono possibili la perdita di viteumane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alleinfrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione delle attivitàsocio-economiche. Il rischio più elevato in una scala di quattro”. Come nei due comuni colpiti in questi giorni, anchestavolta ci sono chili di documenti di cittadini che chiedono di mettere insicurezza la zona, centinaia di firme per le petizioni, rimpalli tra un ufficioe l'altro. Almeno dal 2004. Un giorno di quell'anno, infatti, sono arrivati quii tecnici comunali e hanno messo i sigilli davanti a una piccola scala dipietra che collegava le vie Noviziato Casazza e Viale Italia. Da cinque anni lascala sta così. Chiusa. Tutt'intorno sono crepe, e palazzi che se ne scivolanoverso il mare. Gli abitanti hanno fatto un esposto in Procura, grazieall'allora vice presidente della settima circoscrizione cittadina, MicheleAines, e hanno chiamato il geologo Carmelo Gioè, del dipartimento Cimiteri(facendo gli scongiuri del caso), che ha stilato la relazione alla Regione.Dice lo studioso che “di tale dissesto si ha notizia dal 1994”, cioè almenodieci anni prima che i cittadini se ne rendessero conto, e sono state notate “nuovefratture alla base del muro di contenimento, in prossimità della galleriadell'acquedotto”. Sotto i palazzi scorreva un ruscello. E ci scorreancora. Di fianco alla scala e alle crepe, nel frattempo, hanno pure costruitocase nuove. L'azienda meridionale acque Messina ha risposto solo per dire chedeclina ogni responsabilità. Il monte Piselli è tutto schizzato di case, baracche,canaloni e casermoni. Un mega complesso bianco s'arrocca su un'area che unanotte non era edificabile, e il mattino dopo invece sì. Poi han fatto sloggiarei trasmettitori Rai e ne hanno costruito un altro gemello. Sopra, sulle stradetutte a curve, di notte ci fanno correre i cavalli coi carretti. Gareclandestine. Per la messa in sicurezza della zona vicino alla famosascala erano stati stanziati centomila euro. Mai arrivati. Si è solo costruitoun muro, anche quello dalla sera alla mattina, alla base dei gradini. Scrive uncittadino ai vigili urbani: “Nell'uscire di casa, mi accorgevo in questa via dienormi mura di cemento alte circa due metri e spesse circa trenta centimetriche ne sbarravano il passaggio. Convinto in un primo momento di essere vittimadi allucinazioni, mi sono poi reso conto che tale opera era reale e concreta.Magari domani potrei svegliarmi accorgendomi di essere stato murato vivo incasa”. Il sindaco di quel che resta di Scaletta Zanclea, MarioBriguglio, dice ora che l'abusivismo non c'è. E in un certo senso ha pureragione: questi edifici hanno avuto i permessi. “I palazzi della zona di vialeItalia a Messina sono stati costruiti con materiali di risulta del terremotodel 1908”, dice Michele Aines. “Altro che cemento armato. Qui basta una piccolascossa e viene giù tutto”. A Faro Superiore, frazione della città, ogni tantosprofonda una strada. Il piano regolatore del 2006 di Messina prevede chelungo la penisola che si allunga nel mare ospitando il porto, vengano costruitialberghi, zone residenziali, centri commerciali, un eliporto, un approdoturistico, un parco pubblico attrezzato. La marina militare, che al momento stasulla falce, non si sa che fine farà. La ferrovia pure. I treni in nave nonsaliranno più. I traghetti statali sono quasi tutti dismessi. Lo Stato èsparito. Intanto la Regione annaspa. La Corte dei conti hadenunciato “un grave deterioramento della finanza pubblica, con una crescitadella spesa corrente, tra il 2007 e il 2008, del 19,2%”. Mancano 2,5 miliardidi euro. Ma i soldi per due nuovi enti ci sono: hanno appena creato un'agenziaper i forestali e una società per la promozione commerciale dei prodottisiciliani. Sotto la frana intantorestano gli avanzi di corpi che non si troveranno mai. Gente che chiedeva duelire per mettere in sicurezza le montagne. E amen, non le avrà mai.