Marrazzo, copia del video
in possesso degli indagati
Copie delfilmato che ritrae Piero Marrazzo in compagnia del trans Nathalie sono, tuttora, in possesso degli indagati; ne discende l'attualità delpericolo di reiterazione. Con questa motivazione i giudici del tribunale delRiesame hanno confermato la custodia cautelare in carcere per due dei carabinieri indagati nell'ambitodell'inchiesta sul cosiddetto caso Marrazzo, disponendo invece i domiciliari ela libertà per altri due militari. I carabinieri Luciano Simeone e CarloTagliente, che fecero irruzione nell'appartamento di via Gradoli lo scorso 3luglio, secondo i giudici del Tribunale del Riesame, hanno inoltre “asservitola loro qualificata funzione di carabinieri ai fini deviati e devianti delcrimine, mettendo in opera un metodico disegno delinquenziale in danno delpresidente di una Regione scoperto in un contesto di privata e personalissimavita della propria sessualità”. È quanto si legge in una parte delprovvedimento con il quale il Tribunale del Riesame presieduto da FrancescoTaurisano il 26 ottobre scorso si è pronunciato sul ricorso presentato non soloda Tagliente e Simeone, ma anche da altri due carabinieri coinvolti nellavicenda: il maresciallo Nicola Testini, che però è stato scarcerato, e il carabiniereAntonio Tamburrino che è stato mandato agli arresti domiciliari, dal momentoche si ritiene che nella vicenda Marrazzo abbia avuto un ruolo secondario, ecioè quello di cercare di vendere ad un'agenzia fotografica di Milano ilfilmato. Quanto a Tagliente e Simeone, nel provvedimento di 123 pagine sisottolinea ancora che “costoro hanno tradito e leso la funzione pubblicarivestita e vulnerato la naturale aspettativa del corpo sociale nei confrontidi chi, come loro, esercita funzioni di tutela della comunità e di presidio dilegalità. Essi, senza la controspinta di alcuno scrupolo hanno agito conrisoluta determinazione mercificando i valori della lealtà e della salvaguardiadella legalità, per conseguire un turpe profitto patrimoniale. Essi hannorealizzato il piano criminale, spinti da una incontrollata e irrefrenabileprogressione criminosa”, come testimoniano i fatti presi in esame dal Tribunale. ProprioTamburrino, citato nelle motivazioni, conferma che “sicuramente” uno deglialtri tre carabinieri è in possesso di una copia del video con Marrazzo. “Voglioprecisare che il cd consegnatomi per portarlo a Milano in visione alla signoraCarmen (la cotitolare dell'agenzia PhotoMasi, ndr) è una copia, così comeesplicitamente dettomi da Luciano Simeone. Ciò significa che sicuramente unodei miei tre colleghi, Luciano Simeone, Nicola Testini e Carlo Tagliente, è inpossesso di una copia del filmato» è la dichiarazione spontanea resa daTamburrino il 21 ottobre scorso ai magistrati e citata dai giudici del riesame.