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Berlusconi da Gheddafi

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per chiedere ancora scusa

Albina Perri
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Silvio Berlusconi è arrivato a Bengasi, in Libia, per incontrare Muammar Gheddafi in vista della firma dell'Accordo di amicizia e cooperazione tra i due Paesi. Ieri il premier, in una intervista rilasciata al quotidiano libico Oya, ha affermato di voler “voltare pagina rispetto al passato coloniale” dell'Italia in Tripolitania e Cirenaica con una serie di compensazioni di “diversi miliardi di dollari”. Il volume degli investimenti italiani dovrebbe essere di cinque miliardi di dollari, spalmati in 25 anni, con la costruzione di immobili, lo sminamento di alcune aree del Paese nordafricano e soprattutto la realizzazione di una grande autostrada costiera che attraversi tutta la Libia, dalla Tunisia all'Egitto. Il Cavaliere ha riportato in Libia anche la “Venere di Cirene”, trafugata nel 1913. Con la conclusione delle trattative sui risarcimenti l'Italia si aspetta da Tripoli, tra l'altro, una maggiore severità nel contrasto dell'immigrazione clandestina e l'attuazione dell'intesa sul pattugliamento congiunto delle coste libiche e Berlusconi conta poi di far diventare l'Italia il partner di riferimento della Libia in campo energetico-commerciale, con l'Eni già al centro delle relazioni petrolifere.

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