Alitalia, si tratta a oltranza
Berlusconi: siate responsabili
Roma – Dopo l'intesa trovata oggi dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, con la condivisione di un accordo-quadro, il premier Silvio Berlusconi, ospite di “Porta a Porta”, afferma: “È il momento di chiedere senso di responsabilità a tutti quelli che indugiano e sembrano non sapere che l'ipotesi alternativa è il fallimento, 20 mila posti di lavoro in meno”. Il premier spera per il futuro di Alitalia e difende le scelte strategiche del governo, garantendo che una risoluzione è ormai vicina. “Questo piano industriale prevede la metà degli esuberi rispetto a quelli che prevedeva Air France e cioè 3.250 in totale”. “Io non posso dire che è una questione di giorni”, continua il cavaliere, “ma sicuramente non è una questione di settimane. I soldi sono finiti e per alcuni è una questione di ore, io mi auguro di no, ma comunque è una questione di brevissimo tempo”. Per quanto riguarda le polemiche dei piloti, Berlusconi spiega che questi “dovranno incrementare il proprio orario di lavoro”, in modo che “ciascuno possa mantenere la propria retribuzione”. Infine, il leader del Pdl bacchetta i sindacati, in modo particolare la Cgil: “Non voglio essere malizioso” ha detto, “ma in diverse fasi della trattativa ci sono stati interventi del capo della Cgil che parevano influenzati dalla politica”. Intanto, continuano le polemiche sull'accordo quadro stretto con i sindacati. L'accordo riguarda il piano industriale, soprattutto i livelli occupazionali che la nuova società ha intenzione di garantire, oltre agli impegni per la continuità di cargo e della cosiddetta manutenzione pesante. Ci sarebbe intesa pure su come ridisegnare la tutela del reddito dei lavoratori considerati in esubero e la loro ricollocazione produttiva. Nel dettaglio, dai contenuti dell'accordo quadro emerge che salgono da 11.500 a 12.500 le assunzioni previste nella nuova Alitalia (1.550 piloti, 3.300 assistenti di volo e 7.650 fra operai, impiegati, quadri e dirigenti). Il piano prevede anche una capitalizzazione iniziale di un miliardo insieme all'obiettivo di raggiungere il breakeven operativo in due anni. L'accordo conferma, inoltre, l'impegno alla stabilità dell'azionariato per cinque anni e l'obiettivo di un accordo con un partner internazionale che entri con una quota di minoranza a far parte della nuova società che gestirà Alitalia. Stasera il governo ha convocato per le 20 i sindacati dei dipendenti Alitalia a Palazzo Chigi per la firma dell' accordo quadro. Ma se il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi si è detto “soddisfatto” per quella che definisce “una solida base di partenza per costruire il futuro della compagnia di bandiera”, non lo sono altrettanto le cinque sigle sindacali autonome che non partecipano alla trattativa. Sono proprio i sindacati e le sigle autonome che rappresentano la maggior parte dei piloti e degli assistenti di volo (Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl), a contestare “la scellerata messa in scena del sindacato confederale e del ministero del Lavoro tesa a produrre un documento precostituito da sottoporre alle rappresentanze indipendenti del gruppo Alitalia”. È “carta straccia” per la Sdl. Mentre per i piloti dell'Anpac è “molto grave la chiusura di un accordo senza aver coinvolto le sigle che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del gruppo Alitalia”. L'Sdl, inoltre, ha affermato di non potere escludere, qualora venga ancora confermata la mancata convocazione delle sigle autonome, iniziative di protesta che potrebbero addirittura mettere a rischio l'operatività dei voli. Il coordinatore nazionale dell'Sld, Fabrizio Tomaselli, avverte: “Noi non abbiamo ricevuto nessuna convocazione, se non arriva vuol dire che i lavoratori alle otto faranno qualche altra cosa”. La notizia della convocazione limitata ai confederali è stata accolta con vivaci proteste anche dai lavoratori che presidiavano la sede del ministero del Lavoro in via Veneto e che poi si sono spostati in corteo verso piazza Montecitorio. “Buffoni, buffoni” hanno gridato a più riprese i manifestanti. Intanto, la Cub Trasporti ha indetto uno sciopero di quattro ore (dalle 12 alle 16) di tutti i lavoratori del Gruppo Alitalia per mercoledì 17 settembre.