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Donne e lavoro, 6 su 10 sono insoddisfatte

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La politica è il sogno "rosa"

francesca Belotti
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Il lavoro ideale? Avvocatessa, politica o giornalista. Ma la metà delle lavoratrici lamenta ritmi stressanti, poca meritocrazia e divario di genere. Ma quello del lavoro non è un pianeta per donne soddisfatte: ben sei lavoratrici su 10, infatti, confessano che cambierebbero volentieri la propria professione, per diventare avvocatessa, politica o giornalista. 6 lavoratrici su 10, infatti, confessano che cambierebbero volentieri la propria professione, per diventare avvocatessa, politica o giornalistaE oltre la metà lamenta ritmi di lavoro stressanti, meritocrazia inesistente e un divario di mansioni e stipendi rispetto ai colleghi maschi “abissale”. Sono questi i risultati di uno studio condotto, su un campione di 630 donne tra i 18 e i 55 anni, dalla società di comunicazione e marketing BocconiTrovato&Partners. Posto fisso? Un miraggio- Il 63% delle donne intervistate che già lavorano (pari al 55% del campione), quindi, ha ammesso di non essere pienamente appagata del proprio impiego, così come il 58% di quelle che studiano o sono in cerca del prima occupazione (45% del campione) si dice convinta che difficilmente troverà un lavoro in grado di accontentarla. In ogni caso, guardando al loro futuro, sono sempre di più (42%) quelle che dicono che il posto fisso non è in cima alla loro lista dei desideri, addirittura il 53% ritiene che è molto meglio, anche se più rischioso e arduo, cercare di affermarsi come professioniste. Nessuno stimolo e poca meritocrazia - Tra i motivi principali del'insoddisfazione: la carriera stessa (74%), la rabbia per vedere totalmente o quasi assente la meritocrazia, soprattutto riguardo ai colleghi uomini (42%) e l'assenza di stimoli (41%). Sempre secondo lo studio, il tipo di lavoro ideale per le donne è quello che riesce a conciliare carriera e famiglia (69%). E tra le occupazioni preferite c'è quella forense, desiderata da 67% delle donne. La politica (55%) si guadagna addirittura il secondo posto, e il giornalismo, il terzo (49%).

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