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La Bibbia? Del X secolo avanti Cristo

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Scoperta un'iscrizione che porta a quell'epoca la stesura del Sacro testo

Albina Perri
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Un'iscrizione che parla del Signore ed è datata X secolo avanti Cristo. Questa l''eccezionale scoperta archeologica che getta nuova luce sulle origini della Bibbia, retrocedendo di molti secoli la stesura delle sacre scritture. Il professor Gershon Galil del Dipartimento di Studi biblici dell'università di Haifa, ha decifrato infatti un'iscrizione che risale al X secolo a.C., dimostrando che si tratta della più antica scritta in ebraico mai trovata. La scoperta, annunciata dal Jerusalem Post, «indicherebbe che almeno alcune delle scritture bibliche furono composte centinaia di anni prima delle date finora accreditate dalla ricerca scientifica, e che il Regno di Israele esisteva già a quell'epoca. Il X secolo è l'epoca del Regno di Davide. L'iscrizione, vergata in inchiostro su un frammento di terracotta trapezoidale di 15 per 16,5 cm, è stata scoperta negli scavi condotti dal professor Yosef Garfinkel a Khirbet Qeiyafa, vicino alla valle di Elah, in Israele. Il deciframento a opera di Galil dell'antico scritto testimonia che l'iscrizione è effettivamente in ebraico sulla base dell'uso dei verbi specifici della lingua ebraica e di un contenuto specifico della cultura ebraica non adottato da altre culture della regione mediorientale. Dice l'iscrizione: proteggi il povero e lo schiavo, sostieni lo straniero «Questo testo - ha spiegato Galil - è una enunciazione sociale che si riferisce a schiavi, vedove ed orfani. L'iscrizione usa verbi che erano caratteristici dell'ebraico, come asa (fece) e avad (lavorò), raramente usati in altre lingue della regione. Alcune parole particolari che appaiono nel testo, come almanah (vedova), sono specifiche dell'ebraico e sono scritte in modo diverso dalle altre lingue della regione». L'iscrizione decifrata approssimativamente recita in italiano: «Non lo farai ma adorerai il Signore; giudica lo schiavo e la vedova; giudica l'orfano e lo straniero; implora per il neonato, implora per il povero e la vedova; riabilita il povero nelle mani del re; proteggi il povero e lo schiavo sostieni lo straniero». Una volta confermata la decifrazione, ha sottolineato Galil, diventerà la più antica iscrizione ebraica mai trovata, e attesterà le capacità di scrittura in ebraico già nel X secolo a.C. Un dato che contrasta con la datazione della composizione della Bibbia accreditata dallo stato attuale delle ricerche, che escluderebbe la possibilità che la Bibbia o parti di essa potessero essere state scritte già in quel periodo.

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