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Pratiche scorrette? L'antitrust indaga su sette grandi catene commerciali

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Si sta verificando se ci siano stati comportamenti commercialmente scorretti nei confronti dei consumatori

francesca Belotti
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L'Antitrust interviene sulla grande distribuzione di prodotti di elettronica per verificare se ci siano stati "comportamenti commercialmente scorretti tali da confondere i consumatori" e se sia stato garantito il riconoscimento al diritto di recesso ai consumatori.  Sono state avviate cinque istruttorie per "possibili pratiche commerciali scorrette nei confronti di sette imprese delle principali catene commerciali di prodotti di elettronica, informatica, tecnologia e elettrodomestici" dall'Autorità per la concorrenza. Le sette imprese sotto indagine sono: Mediamarket, operante con il marchio Mediaworld, Unieuro, SGM Distribuzione, operante con il marchio MarcoPoloExpert, Euronics e Nova, operanti con il marchio Euronics, DPS Group e DML, operanti con il marchio Trony. I procedimenti, avviati alla luce delle molte segnalazioni inviate dai consumatori, "dovranno verificare se le aziende abbiano agito correttamente nell'informare i consumatori sull'esistenza della garanzia legale sui prodotti e sulle differenze con la garanzia convenzionale offerta a pagamento. Le istruttorie dovranno inoltre accertare se le imprese abbiano correttamente riconosciuto ai consumatori l'esercizio della garanzia legale e il diritto di recesso. Secondo le denunce, arrivate anche al call-center dell'Antitrust, le imprese oggetto delle istruttorie avrebbero tenuto comportamenti commercialmente scorretti tali da confondere la clientela. Dalle informazioni carenti sui termini per l'esercizio dei diritti relativi alla garanzia legale biennale "di conformità", al rifiuto di riconoscere l'applicabilità della garanzia stessa o di sostituire il prodotto difettoso come richiesto. Alcuni consumatori  hanno lamentato di avere ricevuto indicazioni insufficienti o fuorvianti sulle condizioni e le modalità di esercizio del diritto alla sostituzione. Altri hanno denunciato di non essere stati informati sui tempi dell'intervento di riparazione o di avere dovuto attendere a lungo prima di riavere il bene riparato o, ancora, di avere dovuto pagare le spese per la riparazione o per il trasporto benché il prodotto fosse in garanzia. "Emerge la difficoltà - avverte l'Antitrust - di individuare il soggetto cui rivolgersi per l'assistenza: molti consumatori si rivolgono direttamente ai produttori, non sapendo che devono rivolgersi al venditore per far valere la garanzia legale della durata biennale. Spesso sono inoltre indirizzati dagli stessi venditori ai Centri di Assistenza Tecnica dei produttori, con il pretesto che in questo modo possono ottenere la riparazione in un tempo più breve. Ugualmente incomplete sarebbero le informazioni sulle garanzie convenzionali offerte nonché sull'esercizio del diritto di recesso".

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