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Corre dalla figlia morente, multata

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Per raggiungerla supera di 2 km il limite di velocità

Maria Acqua Simi
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La vicenda ha dell'incredibile. Graziella Cecconello sta correndo in ospedale, dove sua figlia è in fin di vita. L'ha avvisata una telefonata, così  Graziella prende l'auto e si precipita dalla figlia. Che in realtà è già morta, a 33 anni per un incidente. Ma lei ancora non lo sa. Mentre sfreccia per le strade della bassa ferrarese, viene multata dall'autovelox. Il limite lì è di 90, ma lei andava a 92. La signora ha chiamato i vigili, ha spiegato la situazione. Nulla da fare, la multa è ancora lì, da pagare. Intervistata dal Corriere, la signora Cecconello, che ha 51 anni e vive in una villetta a Codigoro assieme al marito Alceo Ranzato, avvocato, ha deciso che non farà alcun ricorso al magistrato: "Certo che pagherò, il problema che ho provato a sollevare non era ovviamente di natura pecuniaria: era una questione di giustizia, così almeno pensavo... ". La multa era  arrivata nel settembre scorso. "Quando abbiamo fatto presente la situazione al comando di Corbola — spiega il marito —, ci hanno detto che avremmo dovuto documentare la nostra versione. Cosa che abbiamo fatto, inviando il certificato di morte e il verbale dei carabinieri sull'incidente". Nessuna risposta per qualche settimana. "Allora ho richiamato emi è stato detto che, sì, la nostra versione era vera, ma non spettava alla polizia municipale farsene carico. Ho anche ricordato che, in determinati casi di urgenza, la legge prevede deroghe all'applicazione delle sanzioni. "Vada dal magistrato" è stata la risposta in tono seccato. Non ci andrò, che m'importa ormai...".

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