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Mediatrade, processo rinviato al primo marzo

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Accolta la richiesta di legittimo impedimento. Berlusconi in Israele per visita di Stato

Michela Ravalico
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Rinviato al primo marzo il processo per i diritti Mediaset. Lo hanno deciso i giudici del tribunale di Milano, che hanno accolto il legittimo impedimento sollevato dalla difesa di Silvio Berlusconi per l'udienza prevista il 1 febbraio. Il premier, infatti, non potrà essere presente il primo febbraio per una visita di Stato in Israele.   Il presidente del collegio Edoardo D'Avossa, però, ha anche detto che se si va avanti così sarà necessario “stralciare la posizione dell'imputato Silvio Berlusconi” e le udienze del premier si faranno separatamente da quelle per gli altri undici imputati.   L'eventuale stralcio della posizione di Silvio Berlusconi nel processo sui presunti fondi neri creati da Mediaset creerebbe "un problema enorme". Lo afferma uno dei legali del premier, Piero Longo, spiegando che i problemi discenderebbero dal fatto che "il reato a Berlusconi è contestato in concorso con altri. Il codice lo prevede - aggiunge - ma è una cosa molto complicata. Sono certo che troveremo un accomodamento”.   Nel periodo dal 1 febbraio al 1 marzo saranno congelati i termini di prescrizione e sul punto i difensori non si sono opposti. Il processo quindi riprenderà quindi il 1 marzo e saranno sentiti i testimoni stranieri proposti dalla difesa Berlusconi. Il processo ha per oggetto la compravendita di diritti tv e cinematografici con società Usa per 470 milioni di euro che sarebbe stata effettuata da Fininvest - la finanziaria della famiglia Berlusconi che controlla anche il 38% di Mediaset - attraverso due società off-shore nel 1994-1999. La procura di Milano ipotizza che alcune major abbiano venduto i diritti alle due società, che li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Berlusconi.    

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