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"Senza radici cristiane si rischia un razzismo rovesciato"

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Il ministro degli Esteri Frattini interviene sulla costruzione dell'identità europea

Eleonora Crisafulli
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«Senza radici cristiane si rischia un razzismo rovesciato». È questo uno dei passaggi dell'intervento di Franco Frattini all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, a Strasburgo, dove si discute sulla costruzione dell'identità europea. Il ministro degli Esteri riconosce che l'Europa è «uno straordinario spazio di libertà per uomini e merci», ma avverte anche che la sua architettura è «complessa e complicata per tutti noi, ancora senza una compiuta politica estera ed una difesa comuni» e senza cittadini uniti da una stessa identità. Il razzismo rovesciato - Rischiamo di assistere allo spettacolo involontario di un razzismo rovesciatoSecondo Frattini, «la querelle politica ha impedito nelle pagine del Trattato di Lisbona ogni riferimento alle “radici cristiane” di un'Europa che è certamente giudaica, cristiana e laica, illuminista», rivelando la debolezza di un mondo che «giustamente riconosce agli altri, ad esempio i Musulmani, il tratto religioso delle identità che compongono larga parte del fenomeno migratorio, ma allontana poi, quando parliamo di Cristianesimo, questo stesso carattere in nome di una coscienza che noi, per noi stessi, vorremmo invece muta di fronte alla religiosità». Questo, secondo il capo della diplomazia italiana, è «lo spettacolo involontario di un razzismo rovesciato». Costruire l'identità europea - Se l'Europa vuole mostrasi «all'altezza di una sfida così ampia e complessa, deve sapere e volere Coniugare sicurezza e solidarietà, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali di ogni personariappropriarsi dei valori di una tradizione che è religiosa e laica» e, al di là delle persecuzioni, che pur ci sono state, fa derivare dall'idea di tolleranza «il principio fondamentale della separazione tra chiesa e Stato». Le strade da percorrere, anche attraverso una stretta cooperazione tra Consiglio d'Europa, Unione Europea ed Osce, sono due: «contribuire alla globalizzazione dei diritti umani, ad una loro effettiva universalizzazione, senza tuttavia diluirne i contenuti, né relativizzarne la portata; e favorire il confronto fra diverse culture senza rinunciare ad alcuni principi fondanti. Ciò che comporta, fra l'altro, l'adozione di nuove politiche di gestione e integrazione dell'immigrazione, che sappiano coniugare sicurezza e solidarietà, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali di ogni persona». Il crocifisso - Sulla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo contro la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, Frattini annuncia il «il ricorso alla Grande Chambre entro il 2 febbraio». La motivazione è ormai chiara e condivisa: «Ricorriamo per difendere un sentimento profondissimo nella storia dell'identità italiana, un principio fondamentale che tocca le radici del nostro Paese». A sostegno delle ragioni italiane, sono previsti «interventi formali nel giudizio» di altre nazioni. Alcune hanno già adottato risoluzioni parlamentari. Per il ministro, «questo vuol dire che non si tratta di un problema italiano ma di una profonda identità nelle radici cristiane che molti paesi europei sentono quanto noi».

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