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Mais ogm nei campi entro aprile

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Il Consiglio di Stato obbliga il ministero dell'agricoltura a dare il permesso per le colture-Frankenstein

Albina Perri
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 Entro aprile gli Ogm faranno il loro ingresso nell'agricoltura italiana. Lo dice una sentenza del Consiglio di Stato, che impone al ministero dell'Agricoltura di rilasciare entro 90 giorni a Silvano Dalla Libera, un agricoltore di Pordenone, l'autorizzazione a coltivare una varietà di mais Ogm.   A dare l'annuncio, alla conferenza stampa 'La prima semina di Ogm in Italia' è stato proprio Dalla Libera, in qualità di vicepresidente di Futuragra: "La sentenza è inappellabile. Non ci sono più scuse per bloccare l'esercizio di un diritto che mi è stato riconosciuto dal più alto organo della giustizia amministrativa". E "qualora ci fosse ancora impedito di esercitare il nostro diritto, non esiteremo a chiedere i danni che già oggi possiamo quantificare in 200 milioni di euro già per questa stagione di semina".   Secondo una ricerca Demoskopea del marzo 2009, il 53% dei maiscoltori del Veneto e del Friuli è favorevole alla coltivazione di Ogm; il 28% ha dichiarato di non essere abbastanza informato e il 20% si è dichiarato contrario  Secondo Futuragra la mancata applicazione della sentenza creerebbe un danno enorme all'agricoltura italiana, circa un terzo della superficie del nostro Paese coltivata a mais, infatti, è esposta agli attacchi della piralide, un parassita che potrebbe essere contrastato con efficacia attraverso il mais Ogm. Secondo una ricerca Demoskopea del marzo 2009, il 53% dei maiscoltori del Veneto e del Friuli è favorevole alla coltivazione di Ogm; il 28% ha dichiarato di non essere abbastanza informato e il 20% si è dichiarato contrario. Nel 2009 il pareggio della coltura del mais è stato stimato in 107 q/ha a fronte di una resa media nazionale nell'ultimo decennio sempre inferiore ai 100 q/ha. Insomma, le biotecnologie sembrerebbero ormai una condizione necessaria per tornare ad essere competitivi sul mercato. Il mais Ogm, infatti, ha una resa superiore rispetto a quello convenzionale: 141 q/ha contro 110 q/ha per il mais a maturazione medio-precoce e 159 q/ha contro 111 q/ha per il mais medio-tardivo.  La presenza di micotossine nel mais, inoltre, costituisce un rischio per la salute dei consumatori, tanto che i limiti massimi sono fissati dall'Ue. Alcuni studi hanno dimostrato livelli molto più contenuti di micotossine nel mais bt. La piante è modificata geneticamente per resistere all'attacco dei parassiti che portano alla formazione di queste muffe, potenzialmente cancerogene e non è necessario ricorrere a trattamenti per proteggerla.    Futuragra, in una lettera al presidente del Consiglio, scrive che "l'avversione alle biotecnologie del ministro per le politiche agricole Luca Zaia stride fortemente con gli ideali liberali sui quali si fonda l'azione di governo. Nonostante il pronunciamento inappelabile e inequivocabile del supremo organo della giustizia amministrativa nel nostro Paese, il ministro si è arrogato il diritto di anticipare già il suo parere negativo". Il mais ogm è controverso: uno studio pubblicato di recente dalla International Journal of Biological Sciences  sarebbero altamente tossici per i mammiferi.

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