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Le aziende vincono il ricorso contro il click day

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di Claudio Antonelli

Maria Acqua Simi
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Quasi 800 imprese italiane, che avevano fatto ricorso contro il “click day” che le aveva escluse dai bonus fiscali per gli investimenti in ricerca, possono, già da ora, accedere a quel credito d'imposta che l'Amministrazione Finanziaria aveva negato. Per altre mille dovrà essere trovata una soluzione in un tavolo negoziale con il governo, ma il loro diritto al  credito d'imposta è stato riconosciuto dalla legge. Nei giorni scorsi i la Commissione Tributaria di Pescara ha preso in esame il ricorso presentato, a seguito dell'iniziativa della Confindustria bolognese da oltre 1500 aziende di ogni parte d'Italia. La Legge Finanziaria 2007 aveva introdotto la possibilità di ottenere un credito d'imposta certo ed automatico per gli investimenti in ricerca. Ma il successivo decreto anti-crisi del 2008, con un sostanziale cambiamento, aveva invece subordinato il beneficio di tale bonus ad un “nulla osta” telematico della Agenzia delle Entrate con un criterio solo cronologico: il “click day” scattato alle ore 10 del 6 maggio 2009 vide esauriti i fondi a disposizione per il 2008 in soli 28 secondi. Ora si tratta di capire se esistano o meno le riserve finanziaria per pagare gli aventi diritto riamsti esclusi.

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