Iran, sui blog: "Tre morti"
Spari sulla folla in piazza per l'anniversario della rivoluzione islamica
Al trentunesimo anniversario della rivoluzione islamica in Iran la tensione è altissima. L'Onda verde dei contestatori è scesa in piazza per la prima volta dopo la repressione del 27 dicembre quando almeno otto persone furono uccise e a otto mesi dall'inizio delle proteste seguite alla rielezione di Ahmadinejad, culminate con l'impiccagione di due manifestanti a fine gennaio. Le testimonianze arrivano tramite il tam tam di Twitter, e da un blogger arriva la notizia di due morti a Teheran e uno a Shiraz, nell'Iran centrale. Mentre sta prendendo sempre più consistenza la notizia della morte di Leila Zarei, 27 anni, che sarebbe stata colpita da una pallottola nei pressi di piazza Vali Asr, a Teheran, ci sono notizie di un'altra persona, non ancora identificata, che sarebbe stata uccisa sempre nella capitale, a piazza Shahrak Gharb. Blogger iraniani riferiscono infine che anche a Shiraz ci sarebbe una vittima delle proteste esplose oggi in concomitanza con il 31esimo anniversario della Rivoluzione Islamica. La Cnn riferisce che nelle strade "circolano pick-up che diffondono slogan pro-governativi attraverso gli altoparlanti". La polizia iraniana è intervenuta in forze questa mattina per disperdere una manifestazione dei riformisti in corso oggi nella piazza al-Sadiq di Teheran. Lo ha annunciato la Tv satellitare 'al-Arabiyà. Gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni contro i manifestanti riformisti presenti in piazza in occasione del il 31esimo anniversario della rivoluzione iraniana. Il leader riformista iraniano, Mehdi Karroubi, è stato assalito poco fa dai paramilitari a Teheran e sarebbe rimasto ferito alla testa. Lo riferiscono i blogger iraniani. Sanguinante, Karroubi avrebbe dovuto lasciare in auto piazza Sadeqieh. Da questa mattina sono iniziati gli scontri in diverse piazze di Teheran e secondo 'Rahesabz' si nota la presenza massiccia del movimento dell'Onda verde e dei basij. Il leader riformista Mehdi Karrubi e l'ex presidente Mohammad Khatami sono stati aggrediti dalle forze di sicurezza iraniane, mentre si apprestavano a prendere parte alle celebrazioni per il 31.mo anniversario della rivoluzione. Lo riferisce il sito web Jaras. Scontri: 15 feriti- È di almeno 15 feriti il bilancio provvisorio degli scontri tra dimostranti riformisti e forze di sicurezza scoppiati a Teheran, in occasione del 31esimo anniversario della rivoluzione islamica. È quanto riferiscono blogger iraniani, citati dal sito web d'opposizione 'Persian2English'. Secondo i blogger, violente proteste si registrano in piazza Sadeghieh. Qui, stando a quanto ha riferito il sito web 'Mardomak', le forze anti-sommossa hanno anche sparato gas lacrimogeni contro la folla. Colpi d'arma da fuoco, inoltre, sono stati uditi nei pressi di via Ashrafi Esfahani e in piazza Ariashahr, dove i manifestanti hanno lanciato slogan come "Khamenei (la Guida Suprema dell'Iran) è un assassino". Gli scontri, riportano sempre i blogger, stanno ora espandendosi verso Vali Asr, la principale strada di Teheran. Notizie di grandi manifestazioni di protesta contro il governo giugnono anche dalle altre principali città dell'Iran, in particolare a Isfahan e Shiraz. Duri scontri tra manifestanti e polizia sono in corso in piazza Vanak a Teheran. Numerose persone sono state arrestate: lo riferisce il tam tam su Twitter. La notizia non può essere verificata poichè non è permesso ai media stranieri di seguire le manifestazioni di piazza. I dimostranti dell'opposizione si stanno radunando in piazza Enqelab, dove i basiji avrebbero iniziato a sparare in aria per disperdere la folla. Incendiato un bus -Alcuni giovani dimostranti dell'opposizione hanno fermato un autobus carico di miliziani basiji a Teheran, e dopo aver fatto scendere le persone a bordo hanno incendiato il mezzo. Lo riferisce il Consiglio nazionale della resistenza iraniana, citando testimoni sul posto. L'episodio si è verificato in via Arya-Shahr, lo stesso luogo teatro di duri scontri, secondo altre fonti, che avrebbero causato almeno dieci feriti. Aggredito Khatami- Le milizie paramilitari fedeli al presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, hanno aggredito questa mattina a Teheran anche l'ex presidente Mohammed Khatami. Secondo quanto riferisce la tv satellitare 'al-Arabiyà, i 'Basij' hanno attaccato la sua auto, costringendolo ad allontanarsi, dopo aver aggredito l'esponente riformista Mehdi Karroubi. Sempre l'emittente di Dubai, che da mesi segue da vicino le attività dei riformisti iraniani, sostiene che oggi il figlio di Karroubi, Ali, e il fratello dell'ex presidente iraniano, Mohammed Rida Khatami, sarebbero stati arrestati nel corso delle manifestazioni proclamate in occasione del 31esimo anniversario della Rivoluzione islamica. Sembra inoltre che sia stata arrestata anche Zahra Ishraqi, nipote dell'Ayatollah Khomeini, con suo marito. Timori di Frattini- "Ci appelliamo un'ennesima volta affinche non accadano quelle orribili scene di violenza e repressione polziesca che abbiamno visto in passato". È questo l'appello rivolto oggi dal ministro degli Esteri Franco Frattini al governo di Teheran. Ospite di 'Unomattina', parlando delle manifestazioni in corso nella capitale, il ministro ha ribadito: "La nostra preoccupazione è molto forte". Il ministero degli esteri, attraverso l'ambasciata italiana a Teheran, ha rinnovato anche oggi un "messaggio di grande cautela" agli oltre 600 italiani che si trovano in Iran. "Evidentemente le piazze possono essere pericolose ed è bene essere molto, molto cauti", ha detto Frattini. "Anche a noi risultano i primi scontri e ci risulta che questi sono il segnale preoccupante che ci aspettavamo e non ci aspettiamo niente di buono" per la giornata. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervenendo ad Uno Mattina senza nascondere i propri timori per le manifestazioni in corsoi a Teheran. "Non ci aspettiamo niente di buono perchè - ha aggiunto - è evidente che il regime iraniano vuole approfittare dell'occasione per mostrare grande coesione di piazza a favore del regime, eccitando l'orgoglio nazionale iraniano che è un sentimento fortissimo". Il titolare della Farnesina ha anche ricordato come il regime stia "approfittando" del fatto che in Iran c'è moltissima gente che è costretta a scendere in piazza sia perchè lavora per lo Stato, sia perchè in Iran "si sa chi va in piazza e chi non ci va".