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"Non ci stiamo squagliando, l'Onu indaghi"

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Global warming, il capo degli scienziati: dati esagerati, vanno rivisti

Albina Perri
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Non è vero che ci stiamo squagliando. Il surriscaldamento del pianeta è un'enorme bufala. L'organismo delle Nazioni Unite che consiglia i leader mondiali sui cambiamenti climatici deve indagare sugli errori che hanno portato a esagerare l'impatto del riscaldamento globale. Lo ha detto  il suo ex presidente, Robert Watson: la relazione degli esperti del gruppo intergovernativo (Ipcc)  sui cambiamenti climatici ha sbagliato a far di conto, esagerando il problema. Il professore, attualmente  capo consulente scientifico del Dipartimento per l'Ambiente, Alimentazione e Affari Rurali, ha detto che gli errori sono emersi dopo la verifica  delle fonti citate dai 2.500 scienziati che hanno redatto la relazione dell'Ipcc. La relazione sostiene che i ghiacciai himalayani potrebbero scomparire entro il 2035, quando esistono prove che non si scioglieranno prima dei prossimi 300 anni almeno. Si afferma inoltre che il riscaldamento globale potrebbe ridurre le colture del Nord Africa fino al 50 per cento entro il 2020. Ma un collaboratore Ipcc ha ammesso che non vi sono prove a sostegno. Sbagliati anche i dati sui Paesi Bassi: secondo gli scienziati dell'Ipcc l'Olanda sarebbe per metà sotto il livello del mare. Il governo olandese ha chiesto gentilmente di correggere il dato con un corretto 26%. Nella prossima relazione, che sarà pronta per il 2013, il prof raccomanda a scienziati e dottorandi di verificare bene i dati, e di ammettere gli errori passati, correggendo i numeri sulla rapidità del global warming.  Il professore ha anche avuto colloqui con Al Gore, l'ex vicepresidente degli Stati Uniti, sulla creazione di un nuovo gruppo di ricerca sul clima per completare i lavori dell'Ipcc, e per contribuire a ripristinare la credibilità della scienza del clima.

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