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Fini, fino al 2010 garantire fondi editoria

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"Poi è giusto valutare chi ne ha davvero diritto e chi no"

Michela Ravalico
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Il presidente della Camera Gianfranco Fini fa da mediatore sul tema dei fondi all'editoria. Nei prossimi giorni, con il decreto mille proroghe, andrà in discussione alla Camera la proposta di tagliare i contributi per la stampa. Mentre il sindacato dei giornalisti, Fnsi, è in allarme e sta preparando una serie di manifestazioni di protesta, sembra ci sia uno spiraglio per rimandare quella che per alcuni giornali sarebbe una condanna a morte. Ma si tratterebbe solo di un rinvio della pena. Infatti Fini ha detto che si può ragionare per quest'anno, ma poi una scelta sarà inevitabile. "Per il 2010 tutte le testate che percepiscono sovvenzioni e finanziamenti pubblici manterranno invariato il sostegno finanziario da parte del governo", ha detto il presidente della Camera, sottolineando di avere su questo una promessa dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. "Tremonti - ha aggiunto Fini - si è rammaricato di non aver potuto inserire l'emendamento bipartisan al decreto milleproroghe, ma mi ha garantito che per il 2010 si troverà una soluzione tampone e nessuna testata verrà privata delle risorse che percepisce. Poi però è necessario che la Presidenza del Consiglio valuti chi ne ha davvero diritto e chi no, perché‚ ci sono delle testate che non si capisce perché‚ percepiscano fondi pubblici e altre, storiche, che invece non possono chiudere" ha concluso Fini. L'intervento del presidente della Camera è giunto in risposta alle sollecitazioni lanciate dal direttore del Riformista, Antonio Polito, durante la consegna del premio politico dell'anno. Il Riformista è edito dalla famiglia Angelucci, stesso editore di Libero.    

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